La sanità pubblica è uno dei pilastri fondamentali su cui poggia il nostro Stato poiché a tutti in egual misura garantisce la prevenzione per condurre una vita sana e la cura adeguata per ogni malattia.
Libera ne è assolutamente convinta e non intende assistere passivamente al declino di quelli che sono stati i cardini del sistema di sicurezza sociale fondato nel 1955 e cresciuto costantemente nel tempo.
La promozione di buoni stili di vita, lo screening esteso per fasce di popolazione, il rapporto costante nel tempo con la medicina territoriale, l’accesso ai centri per la salute, elevati standard di assistenza sociale per dare a tutti l’opportunità di partecipare alla vita sociale, il crescente tema della qualità della vita degli anziani, la possibilità di accedere in tempi ragionevoli ai servizi specialistici, la solidità di un buon ospedale nelle sue funzioni essenziali, sono conquiste che devono continuare ad essere valorizzate.
Purtroppo tutti i cittadini sono consapevoli che, mentre alcuni servizi continuano ad essere di eccellenza, altri purtroppo stanno cedendo il passo a logiche non bene organizzate, quando non anche alle spinte della privatizzazione che trae vantaggio dalle mancate risposte della sanità pubblica.
Libera ha deciso di partecipare al Governo avendo alcuni fondamentali obiettivi: la tutela della sanità pubblica e il suo forte rilancio sono le più importanti sfide che si è posta.
Ora, dopo appena sei mesi di governo, per l’intero settore della sanità e dell’assistenza sociale siamo di fronte alla svolta che abbiamo voluto e per cui continuiamo a batterci: il rilancio di una politica sanitaria improntata a migliorare le condizioni di salute di tutti i cittadini.
Per farlo occorre avere le idee chiare sulle cose da realizzare, mettere a disposizione le risorse necessarie eliminando gli sprechi, creare un ambiente favorevole per i professionisti, disporre di una dirigenza perfettamente in linea con gli obiettivi che abbiamo descritto.
Una grande sfida che crediamo tutti i cittadini possano non solo comprendere, ma anche sostenere.
Ridicoli sono quindi coloro che cercano di rallentare questo cambiamento facendo finta di non sapere cosa sia necessario fare e fare subito, se non si vuole che il declino di alcuni servizi diventi inarrestabile.
La critica è che non ci siano delle linee guida: eppure queste sono state dibattute e approvate dal Consiglio Grande e Generale in lunghe e opportune discussioni. Oppure si afferma che dovranno essere spesi soldi per favorire taluni necessari passaggi di competenze, facendo finta di non conoscere i vincoli del diritto privato e di non ritenere necessario sviscerare problematiche sempre più impellenti imposte dall’avvicinamento che la Repubblica sta effettuando nei confronti dell’Unione Europea.
Sono critiche queste interessate da semplici motivi di contrapposizione politica, quando non anche da interessi più stringenti legati al grande affare che maturerebbe se la sanità pubblica cedesse il passo su alcuni servizi essenziali.
Libera continua quindi sulla propria strada che è quella di portare un forte rinnovamento nella sanità pubblica e auspica che i cittadini siano dalla nostra parte e non da quella dei detrattori.
Libera