San Marino. Nuovo governo: invito a Dc e Rete

Capito il giochino? Indebolire Rete, massacrarla, denigrarla, infangarla per poi azzoppare il governo che verrà. Ma al solito il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Il buon risultato di Npr e soprattutto quello stratosferico della Dc hanno compensato chi ha ordito tali trame. Fidarsi troppo dei sondaggi non paga e se gli strali invece che su Rete si fossero concentrati sulla Dc coloro i quali volevano compensare i disastri di questi tre anni con la calunnia, magari avrebbero ottenuto un risultato migliore… Già perché con i voti sotterranei di qualche fuoriuscito da altri partiti c’era chi pensava di piazzare il doppio dei consiglieri ma gli è andata molto male. Rete, con Motus, è virtualmente al governo. Deve mettere da parte la delusione e pensare che ormai quello dato a loro non è più un voto di protesta. Sono un soggetto politico a tutti gli effetti, la seconda forza del Paese, con una esperienza tale da poter ambire a segreterie importanti. Diversi fattori esterni hanno inciso negativamente nel numero finale di seggi, questo non deve scoraggiare ma essere di stimolo. Chiaramente partire per primi – è il caso della Dc – dà la possibilità di dettare la linea. In ogni caso Rete avrà il compito non solo di essere garante di questa linea, ma di portarla avanti con gli alleati di governo. Serve una maggioranza ampia, le ex opposizioni possono garantire ben 44 seggi su 60. E’ il governo di ampie intese promesso alla vigilia delle elezioni. La nostra richiesta alla Dc è quella di concludere le consultazioni al più presto e dare vita al nuovo governo che dovrà tornare a 10 Segreterie perché ogni settore va rivitalizzato e seguito al meglio. Bisogna lavorare, rimboccarsi le maniche e fare le riforme. Tutti sono chiamati a fare la propria parte di fronte a un programma serio e condiviso, anche e soprattutto con cittadini, parti sociali e datoriali. Non un governo di scopo, ma un governo politico che risolva i problemi. Se ce la farà dovrà governare, altrimenti tutti a casa. Ma andare a casa oggi significa uccidere la nostra Repubblica. Non ve lo potete permettere: non dovete provare, dovete riuscire! Questo giornale ha combattuto la cricca ed è convinto che le ex opposizioni siano formate da gente per bene, senza doppi fini. Altrimenti non avremmo contribuito in maniera determinante alla cacciata dei barbari e a questa sonora vittoria. La vittoria del nostro giornale sarà tuttavia compiuta solo se il nuovo governo farà bene. A Rete – per concludere – diciamo che se è vero come ipotizza qualcuno che tre anni di durissima opposizione non hanno portato alcun voto in più, ci provino dal governo, con la buona politica, con le buone scelte, a incrementare il proprio elettorato. Di certo il futuro Congresso di Stato potrà contare sul nostro sostegno e appoggio. Un ringraziamento infine va alla Reggenza che sta esercitando il proprio ruolo in un momento di estrema difficoltà. I Capi di Stato vanno strenuamente difesi e sostenuti. Nessuno può permettersi di toccare la nostra Istituzione più amata. La nuova maggioranza e il nuovo governo partano da qui.

Repubblica Sm