San Marino. “Nuovo Prg: quali linee guida?”. Il Comitato diritto alla casa torna a far sentire la propria voce mercoledì sera a Domagnano.

DIRITTO ALLA CASA“Il governo non ha una propria visione di sviluppo”.

Mercoledi prossimo alle 21 nella sala Montelupo della casa del Castello di Domagnano, il “Comitato diritto alla casa” ha organizzato un incontro pubblico per parlare e confrontarsi con la cittadinanza su di un argomento da sempre assai sentito dai sammarinesi: “Nuovo piano regolatore: quali linee guida?”

Per l’occasione, il comitato ha invitato a prendere parte al dibattito tutti i partiti e i movimenti politi, le organizzazioni sindacali e l’ associazione dei piccoli costruttori.

“Alla luce di tutto quello che il Consiglio Grande e Generale ha esaminato recentemente in materia di gestione del territorio – scrive in una breve nota il comitato – non sono ancora chiari gli obiettivi di sviluppo. Si è iniziato con varianti di Prg per cambiare i vincoli urbanistici di alcune aree produttive, si è parlato di case vacanza e in ultimo della realizzazione del “polo del lusso” in un area, con destinazione da Prg vigente, a Parco”.

“Ci pare che la maggioranza – sottolinea il comitato diritto alla casa – non abbia una propria visione di sviluppo ma rincorra singole opportunità legate all’interesse di pochi. A oggi il governo non ha presentato alcuna proposta in merito alla casa dei residenti sammarinesi.

Alla luce di quanto detto è giunto il momento – conclude il comitato – che si parli di noi”.

Il comitato diritto alla casa rendo noto che ultimamente, le istanze e le proposte da loro portate avanti ormai da qualche anno, hanno ricevuto particolare attenzione da parte di alcuni consiglieri della democrazia cristiana e di Noi sammarinesi, dell’Upr e del Partito socialista, delle organizzazioni sindacali e dei piccoli costruttori.

Ricordiamo, infine, che la proposta del Comitato è quella di poter costruire in terreni agricoli di proprietà familiare da almeno dieci anni, sottostando a prescrizioni e nel rispetto della valorizzazione del paesaggio, piccole unità abitative, fuori dalle logiche della periferia delle grandi città in cui i rapporti umani e il modo di vivere si è praticamente omologato. La Tribuna