San Marino. Nuovo scandalo milionario per Armando Siri

Un prestito politico, contrario a tutte le regole bancarie. Un favore economico deciso da un banchiere di San Marino con una motivazione tenuta segreta: creare un rapporto di ferro con un potente senatore della Lega, in grado di condizionare il governo italiano. Eccola qua, scritta nero su bianco, la vera ragione del mutuo estero da 750 mila euro ottenuto il 16 ottobre 2018 dall’allora sottosegretario Armando Siri, poi costretto a lasciare la poltrona di viceministro delle Infrastrutture perché indagato per una diversa storiaccia siciliana di corruzione. Un finanziamento decennale concesso dalla banca al politico senza nessuna garanzia di nessun tipo. A cui è seguito un secondo prestito di favore, finora del tutto ignoto: altri 600.000 euro sborsati dallo stesso istituto di San Marino (Banca Agricola e Commerciale) tre mesi fa, grazie alla raccomandazione di un portaborse dello stesso senatore leghista. Un doppio intreccio tra banche, soldi e politica dove spuntano documenti cancellati, atti scomparsi, consulenze misteriose e troppe anomalie.

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