Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri
Nei giorni del lockdown ho approfittato per sistemare la documentazione raccolta in tanti anni di impegno politico e di attenzione ai bilanci dello stato e dell’ISS e alle vicende del nostro Paese.
Ho avuto modo di approfondire e riflettere sulle dinamiche e sui fatti determinanti che hanno portato il nostro Paese ad accumulare un debito enorme.
Considerato che nel 1986, quando il PC scaric* gli alleati di governo PSS e PSU per la questione morale (sic!) e dar vita al compromesso storico con la DC, gli scaffali dell’Ufficio Tributario erano colmi di fatture su cui calcolare la monofase, nell’ordine di qualche centinaia di milardi di lire, equivalenti a quel tempo ad alcuni anni di entrate nette, mi sono chiesto come si sia arrivati oggi a una cifra cos* spropositata anche pensando solo alla capacit* fisiologica di generarlo.
Cerco sinteticamente di evidenziare i principali momenti epocali per risalire alle cause.
Inizio anni ’90, convenzione parcheggi. Fine anni ’90 vicenda long drink e l’assedio conseguente della Guardia di Finanza che ha inferto un duro colpo alla reputazione, alle prerogative e alle finanze del nostro Stato.
Un altro momento cruciale (2006 – guarda caso subito dopo aver annullato da parte del Governo la imminente visita per la firma di un accordo con il Ministro degli Esteri Italiano), * stato il rilascio di centinaia e centinaia di societ* con oggetti sociali omnibus in mano ad ogni sorta di faccendieri che hanno fatto scorribande ovunque facendo finire San Marino nella blak list, con danni incalcolabili.
I fatti di Cassa di Risparmio con gli arresti per Delta sono stati devastanti. E’ stato lasciato uscire da San Marino, anche contro la volont* dei vertici di Banca Centrale per quanto riguarda l’ultima trance, il 60% degli attivi della banca per investirli in un unico soggetto in Italia.
Nel momento cruciale (2010) della trattativa con Bankitalia per il salvataggio di Delta, sono saltati i vertici di Banca Centrale.
Sconcertante * poi la vicenda dei crediti di imposta attivati senza premunirsi minimamente di verificare l’entit* degli ammanchi, n* mettere un termine, accumulando cos* anno dopo anno centinaia di milioni senza che nessuno si sia preoccupato di recuperarli, perdendo nel contempo
milioni e milioni di entrate.
Le centinaia di milioni dei fondi pensione, sono finite in ostaggio di banche in condizioni critiche da tempo.
Il Paese, per un lungo periodo come hanno documentato le sentenze giudiziarie, ha visto un gruppo criminale occupare progressivamente ogni settore dell’economia e colonizzato ogni istituzione.
Eppure non si sente pi* parlare di recupero dei crediti monofase e bancari, n* dell’anagrafe dei contribuenti pi* morosi. I processi che tra l’altro prevedono la confisca di centinaia e centinaia di milioni,s ono fermi.
Queste sono risorse che il nostro Stato ha al suo interno, non servono riforme.
Non sono prestiti che comportano oneri e rischi per la nostra sovranit*.
Riflettano i cittadini se vogliono che il futuro della Repubblica di San Marino dipenda ancora dal loro voto e non da un freddo e tirranico rating decretato da un mercato in mano a oligarchie finanziarie potenti o da
organismi nazionali o sovrazionali comunque condizionanti.
La nostra Repubblica ha bisogno di etica, di reputazione, di riscatto morale per ricostruire il suo rilancio economico e finanziario.
Occorre un sussulto di orgoglio, come i Sammarinesi, in diverse fasi della nostra storia millenaria, hanno dimostrato di essere capaci di farlo.
Libero Barulli
San Marino 2 giugno 2020