San Marino. OCCORRE UNA BANCA DI SISTEMA …. di Emilio Della Balda

emilio della baldaLe componenti di governo esaltano l’ordine del giorno del Consiglio sulla Cassa di Risparmio che è un racconto con qualche sfumatura positiva, ma del tutto insufficiente per mettere al sicuro la Cassa di Risparmio. Infatti, gli interventi promossi finora al di fuori di un progetto complessivo di riforma dell’intero sistema creditizio, condizionano negativamente le azioni future. Il rafforzamento patrimoniale è stato fasullo e insufficiente, perché è stato orientato a favorire la Fondazione, feudo della DC, che ancora possiede il 51% mentre lo Stato ha diritto al 100%. Inoltre lo Stato doveva, già anni fa, acquisire la Cassa di Risparmio a 1 euro mettendo subito fuori la Fondazione che ha portato la Cassa al dissesto. Doveva, già da anni, impostare una banca di sistema che poteva realizzarsi con la fusione tra Cassa di Risparmio, Banca di San Marino, Banca Centrale, prevedendo una socializzazione almeno del 30% per l’azionariato popolare.

Una banca di sistema non può essere un’anatra zoppa. Deve essere solida, liquida, trasparente, professionale, con una governance fuori dalla politica partitocratica, scelta per sorteggio tra 30 nominativi di persone competenti, senza pendenze giudiziarie e senza conflitti di interesse. Non voglio esprimere un parere totalmente negativo sull’ordine del giorno perché ha piccolissimi spiragli di luce (statalizzazione, azionariato popolare). Nello stesso tempo però manifesta grossi limiti, non è lungimirante e non si pone il problema più grosso e determinante: una riforma strutturale del sistema che è in agonia. Infine, gli ordini del giorno del Consiglio sono sempre stati zuccherini o rappezzi per conciliare posizioni divergenti e non per il fare. Senza una radicale riforma non si combina niente di buono e si buttano via i soldi.

                                                                         Emilio Della Balda