San Marino. Oggi in CGG approvazione del Piano Sanitario e Socio-Sanitario per l’anno 2015-2017 . Gli interventi

consiglioApprovazione del Piano Sanitario e Socio-Sanitario, ai sensi dell’articolo 4, primo comma della Legge 30 novembre 2004 n.165, per l’anno 2015-2017 

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “E’ difficile riassumere 160 pagine di piano sanitario. Cercherò di svolgere alcuni ragionamenti. Il piano si è costruito con una certa lentezza per consentire approfonditi dibattiti con gli interlocutori alla vita sanitaria del Paese. E’ un documento preparato congiuntamente con l’Authority e detta le linee di indirizzo di politica sanitaria per i prossimi anni. Segue le linee del piano “Health 2020” dell’Oms. C’è un altro aspetto qualificante: il piano parte dal target di salute dalla popolazione  e fa un focus sulla persona in senso lato. La sua approvazione consentirà l’inserimento graduale della medicina non convenzionale, le forme più sicure e protocollate, nell’ambito dell’Iss, è un altro aspetto qualificante del sistema. C’è poi la programmazione dell’Iss, c’è un riferimento chiaro sugli obiettivi di ottimizzazione di programmazione dell’Iss e del suo personale. Nel corso del dibattito darò ogni informazione richiesta”.

Stefano Canti, Pdcs: “Ci troviamo ad affrontare un dibattito importante, al termine del quale, su proposta del Governo, l’aula Consigliare approverà le indicazioni relative contenute nel Piano Sanitario e Socio Sanitario per il triennio 2015 – 2017.

Prima di entrare nel merito del Piano Sanitario, vorrei ricordare che il Sistema Sanitario del nostro Paese è un sistema invidiato da tutto il mondo, è gratuito grazie all’intervento dello Stato che copre quasi l’85% delle spese.  La politica in questo particolare contesto economico, a mio avviso, non può scegliere di seguire il modello del Sistema Sanitario Italiano. Nonostante gli interventi di riorganizzazione volti al contenimento della spesa messi in campo dal Segretario di Stato, i fattori strutturali che condizionano l’andamento della spesa sanitaria – prevedibili per almeno il prossimo triennio – continueranno a determinare un aumento di spesa, qualunque sia il livello di funzionamento del modello organizzativo e di modalità di finanziamento che si dovesse scegliere. Quindi, oggettivamente se nel lungo periodo non si daranno al sistema i mezzi per sostenere un triennio che si profila dominato da una forte innovazione assistenziale e tecnologica, difficilmente si potrà perseguire quel miglioramento richiesto. Io sono convinto che il Piano Sanitario sia di grande valore. Un piano che saprà rispondere ai bisogni di salute della popolazione mantenendo e migliorando i livelli di assistenza appropriati”.

Marco Podeschi, Upr: “Il piano dovrebbe spiegare come si può conciliare il sistema sanitario gratuito con una capacità ridotta di stanziamento pubblico. Credo sia possibile ottimizzare alcune spese. La sede per la segreteria di Stato alla Sanità è all’interno dell’ospedale di Stato, dove c’è coincidenza con l’aspetto politico, con l’Authority… quando si parla di mischiare i ruoli, la logistica ha il suo peso e qualche riflessione va fatta. Quindi il problema di pediatria: mancano pediatri e ci sono state prese di posizione e impegni per colmare questa lacuna. Non è accettabile che la fascia di popolazione dei bambini sopporti la mancanza di professionisti. Nel documento si parla di cultura dei cittadini, prevenzione, ma bisogna capire quale sarà l’impatto delle scelte terapeutiche non convenzionale sul sistema sanitario. Altro elemento in termini di costi e prospettiva è quello dell’aspetto demografico nei prossimi 10-15 anni. Ultimo dettaglio, la pianificazione delle necessità di personale dell’Iss. Una criticità è infatti la mancanza di professionisti sammarinesi in tutti i settori della sanità pubblica. E’ ora di fare pianificazione. Occorrono politiche a riguardo, il direttore dell’Iss non è sammarinese e così non lo era quello precedente”.

Franco Santi, C10: “Sulla prevenzione il Piano Sanitario ci dice che è necessaria maggiore integrazione tra uffici Iss e quelli che non sono direttamente riconducibili all’istituto. Il Piano promuove tavoli di lavoro interdisciplinari per raggiungere obiettivi di prevenzione. Credo sia la strada da perseguire. Si parla di un coinvolgimento anche delle giunte di Castello e delle associazioni di volontariato. Sull’assistenza domiciliare il Piano spinge sempre più verso una logica di assistenza domiciliare integrata. Questo documento rappresenta un punto di partenza imprescindibile per affrontare una politica sanitaria. Avendo al centro il cittadino. Questo è il giusto e logico punto di partenza che la politica ha il dovere di tenere in considerazione. Ringrazio l’Authority per l’ottimo lavoro svolto. Spero che la maggioranza sappia valorizzare il ruolo dell’Authority all’interno dell’Iss. Mi compiaccio di quanto prodotto e auspico che possa dare risposte operative in tempi rapidi”.

Elena Tonnini, Rete: “Mi soffermo sulla visione che il Piano promuove: una visione che mette al centro non il budget. Il budget è uno strumento per raggiungere i veri obiettivi ossia la salute dell’Iss per l’erogazione di servizi. Significa che l’obiettivo primario sono le esigenze della popolazione. Si identificano la medicina proattiva e la prevenzione come ambiti fondamentali in cui investire per aumentare la qualità della vita. Il baricentro della sanità si sposta verso un sistema pubblico attento alla prevenzione. La Magistratura ha dimostrato come in questi 20 anni le risorse pubbliche sono state usate per fare cose che non hanno nulla a che vedere con la sanità. E’ il clientelismo che costa, è la mancanza di trasparenza che costa. Voglio fare qualche proposta di buon senso per andare a diminuire i maggiori costi degli ultimi 20 anni: eliminazione di tutti i contratti ad personam e coinvolgimento  delle giunte di castello scambiando idee. Il sistema sanitario è peggiorato e continua ad proporre misure inique. Il Piano sanitario è ottimo ma fino a quando non affronteremo i veri problemi rischia di essere un libro dei sogni”.

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs: “E’ opportuno mettere in campo una riorganizzazione dei servizi e valorizzare e responsabilizzare le risorse umane dell’Iss. E’ chiaro che occorre cercare di investire in tecnologie e cercare nicchie specifiche su cui eccellere. Bene dunque spingere sulla ricerca scientifica. Un’opportunità interessante potrebbe essere rappresentata dalla medicina non convenzionale”.

Tony Margiotta, Su: “I criteri con cui sono stati individuati tutti questi obiettivi sono i soliti che hanno garantito l’universalità del servizio a San Marino a partecipare dal 1945. Quella garanzia di buona salute che soprattutto negli ultimi 30 anni ha accompagnato i nostri cittadini. Purtroppo la situazione non è più la stessa. La qualità negli ultimi anni ha subito una situazione negativa dovuta a riduzioni di budget e defezioni nei reparti. Questo Piano Sanitario ci permette di avere dei dati molto specifici sui sammarinesi. C’è poi il tema delle risorse economiche date all’Iss: ogni anno ci sono sempre meno risorse che vanno a sostenere il sistema. Dal 2011 al 2014 c’è stata diminuzione di contributo pari a 3 milioni e mezzo di euro. Se il confronto venisse fatto ancora più lungo la diminuzione ammonterebbe a 6/7 milioni di euro”.

Simone Celli, Ps: “Il dibattito è molto importante perché esamina da un punto di vista politico il Piano Sanitario presentato dall’Authority che ha fatto lavoro molto dettagliato e che definisce linee guida molto interessanti rispetto allo sviluppo del nostro sistema socio-sanitario. Le linee di indirizzo di questo documento si collocano nella tradizione del nostro sistema: equità, solidarietà e universalismo sono valori che vengono confermati. E di questo siamo soddisfatti. Da tempo ribadiamo il concetto di difesa del nostro sistema socio-sanitario. Una difesa che deve prendere in considerazione anche i temi della modernità e dell’innovazione. Sull’universalità del sistema il Ps non è disponibile a fare passi indietro o rinunce. Il sistema socio-sanitario sammarinese è sempre stato preso come modello. Noi abbiamo molte sfide davanti e credo che alcuni aspetti contenuti nel Piano debbano essere sottolineati nell’ottica di un contenimento dei costi: potenziamento sistemi di prevenzione. La qualità della diagnostica e il potenziamento della prevenzione sono due aspetti chiavi. Elaboriamo poi un Piano di educazione alimentare moderno perché è fondamentale per prevenire alcuni tipi di malattie. C’è però un’emergenza delle emergenze che va affrontata subito: la politica di gestione del personale e di valorizzazione dei nostri professionisti. Se vogliamo erogare con il nostro ospedale servizi di alto livello servono medici validi. Se vogliamo attuare politiche attrattive per certi professionisti di alto livello il tema della contrattualistica c’è. L’argomento rischia di essere impopolare ma ricordiamoci che il welfare non è un costo ma un investimento. Se vogliamo medici all’altezza del compito devono essere retribuiti come in altre realtà a prescindere dalla spending review. Dobbiamo poi valorizzare professionalità sammarinesi. Abbiamo molti medici ed è importante intensificare gli accordi con le Università italiane e con le scuole di specializzazione. Il Governo deve riattivarsi in questa direzione. Permettiamo ai nostri giovani di inserirsi nelle migliori Università. Il Segretario di Stato ha tanto materiale su cui lavorare ma questo Piano socio-sanitario rappresenta un’ottima base di partenza per consolidare il nostro sistema socio-sanitario”.

Francesco Morganti, Psd: “Il 22 dicembre 1955 con l’approvazione di tutte le forze politiche venne istituito un sistema obbligatorio di sicurezza sociale. Il piano presentato oggi all’Aula ha matrice europea e un chiaro respiro internazionale, la salute non coinvolge solo il settore sanitario, ma trasversalmente anche scuola, lavoro, ambiente e finanze.

Nel considerare favorevolmente la riorganizzazione dell’Iss, sottolineo il ruolo svolto dall’Authority che va necessariamente potenziata. Va apprezzato il lavoro fatto nello sviluppare le collaborazioni tecniche con l’Italia e l’Europa. Si auspica che effettui un monitoraggio costante al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel piano e l’impatto sulla comunità”.

Mimma Zavoli, C10: “E’ difficile non giudicare in modo positivo il documento sottoposto oggi all’attenzione dell’Aula. E’ difficile dire che le linee tracciate non siano assolutamente condivisibili, anzi, sono un bel modo di poter gettare oltre lo steccato le visioni di una realtà importante come quella dell’Iss.  In questi tempi, molte sono state le condizioni che hanno reso difficile alla popolazione la comprensione degli intenti sia della segreteria che quelli organizzativi, perché di rivoluzioni, non semplici, ne abbiamo viste parecchie. Ma crediamo che dei problemi ci siano e ne terremo conto. Uno è l’articolo 48 sulle indennità, per esempio. Aspetti che non possiamo sottacere e non possiamo fare in modo che la condizione resti in secondo piano. Abbiamo depositato un ordine del giorno, già consegnato a tutti i gruppi, che vorremmo portare in Aula e che attesta quanto detto da noi e Su, visto che l’Odg è di Cittadinanza attiva. Ne do lettura. ‘Il Consiglio grande e generale, considerato che l’Iss rappresenta un bene fondamentale e un presidio da custodire gelosamente (…), invita il Governo e gli organi di gestione dell’Iss a rivedere le decisioni sulle indennità di malattia in accordo con le associazioni sindacali, rendere noti e documentati i vantaggi derivanti da convenzioni in corso e future, in particolare con strutture private, far sì che siano privilegiate convenzioni con strutture pubbliche. Si impegna inoltre a prevedere che, come previsto dal piano sanitario, personale dei reparti e associazioni di malati e familiari siano coinvolti prima di compiere scelte strutturali che li riguardino‘” .

Fabio Berardi, Pdcs: “E’ un piano più evoluto e maturo rispetto a quello precedente e poggia sulla realtà del sistema attuale, basa l’analisi su una fotografia reale con dati statistici che 5-6 anni fa mancavano.  C’è un’attenzione nuova da parte di chi ha steso il piano verso le matrici ambientali oggi affrontate con lettura critica e lucida. C’è consapevolezza che gran parte delle malattie degenerative o neoplasie possono derivare dall’inquinamento.

Nel piano troviamo attenzione su prevenzione, attività terapeutiche specialistiche per una risposta concreta che mette la persona sempre al centro, apertura a nuove terapie alternative che il piano inizia a valutare e catalogare. E’ innovativo e rappresenta una risposta moderna per un sistema eccellente che vogliamo rimanga tale. Dichiaro il mio sostegno al piano”.

Mario Lazzaro Venturini, Ap: “Il dottor Gualtieri, con cui mi complimento per il piano ben fatto, ha raccolto complimenti da tutti. Preferisco però mettere l’accento sulle criticità del momento e su quello che deve rappresentare un campanello d’allarme. Problemi come la trasparenza, della privatizzazione, sono importanti, ma ci si dimentica di una cosa fondamentale, la sanità è fatta dagli operatori. Possiamo continuare a investire un sacco di soldi nella tecnologia e nelle strutture, ma se non abbiamo professionisti all’altezza non andiamo da nessuna parte. La possibilità di dilatare i contratti con professionisti esterni è opportuna ma è solo un primo passo. Siamo alle prese con un fenomeno di fuga dalla nostra realtà sanitaria. Pediatria ha perso dieci medici perché ogni volta che qualcuno veniva qui per fare formazione, poi trovava condizioni di lavoro migliori fuori, come contratti a tempo indeterminato e la possibilità di svolgere la libera professione. Ecco perché la gente va via. E non c’è solo Pediatria a rischio. E’ giunto il momento di riflettere su questi elementi.

Con l’esito del referendum sulla libera professione si è compiuta una scelta scellerata, i cittadini sono stati indotti da una campagna referendaria per un complesso di motivi. Si è generata invidia verso una categoria ritenuta di privilegiati, come se rubasse lo stipendio a fine mese”.