San Marino. Oggi è la giornata internazionale dei Diritti Umani: necessario rendere credibili le Istituzioni – “Qui gatto… ci cova” la rubrica di David Oddone

Ricorre oggi la giornata internazionale dei Diritti Umani. Si tratta di un momento di riflessione straordinariamente importante, nel quale gli Stati dovrebbero interrogarsi se stanno facendo abbastanza per garantire le libertà fondamentali. Il 10 dicembre 2020 ha un sapore diverso e se vogliamo altamente simbolico. A causa della pandemia assistiamo ad una contrazione significativa dei nostri diritti e alla sospensione in alcuni casi degli articoli della Costituzione. In realtà non è solo il Covid che dovrebbe fare paura. Abbiamo visto che in alcuni Paesi prendendo a pretesto il terrorismo, si violano i diritti più elementari di chi finisce sotto accusa. Chiamando terrorismo quello che terrorismo non è, ad esempio, si può procedere a interrogatori, perquisizioni, senza le minime garanzie previste. Appare evidente che uno Stato debba difendersi e che per garantire la sicurezza si possa derogare in alcuni casi allo Stato di Diritto. E’ allora ancora più essenziale vigilare, tutelare la libertà di stampa, perché non vi sia chi possa abusare di tali strumenti. Ma è anche necessario che chi amministra il potere giudiziario sia indipendente e al di sopra di ogni sospetto. Avrei gioco sin troppo facile oggi a puntare il dito su alcuni servitori dello Stato, coinvolti in vicende che fanno accapponare la pelle, oltre che venire i conati di vomito. Detto che anche per questi figuri vale il principio di non colpevolezza, vi sono comunque valutazioni che possono già essere emesse. Come ha scritto qualcuno certamente più capace di me, il principio della terzietà è in primo luogo un principio ordinamentale. “Terzo” è quel giudice che non ha rapporti ordinamentali con le parti. Questa assenza di vincoli deve costituire anche una evidenza percepibile. Ribadisco ancora una volta: questa assenza di vincoli deve costituire anche una evidenza percepibile. Per apparire “terzo” dinanzi alla collettività intera, oltre che alle parti in causa, il giudice deve collocarsi in uno spazio di maggiore indipendenza ed autonomia, rafforzando il proprio ruolo di garante dei diritti del cittadino. Con ciò fornendo agli esiti stessi della giurisdizione una nuova e compiuta legittimazione. Se attorno a chi ricopre un ruolo talmente delicato da avere in mano i destini delle persone si percepiscono ombre, ecco che nasce il problema. Se il magistrato oltre che essere, non appare anche scevro da qualsivoglia sospetto, chiaramente questi non può più esercitare il suo Alto mandato. Serve dunque rispetto per se stessi e per lo Stato che si rappresenta. Per questo oggi, giornata internazionale dei Diritti Umani, vorrei chiedere a chi ha la coscienza sporca ed è accusato di fatti gravissimi e ignobili, a chi sta mettendo al pubblico ludibrio l’Ufficio che rappresenta e il suo Paese, di farsi da parte. Il primo passo per garantire i Diritti Umani è rendere credibili le Istituzioni.

David Oddone

Rubrica “Qui gatto… ci cova”