E’ corsa contro il tempo per scongiurare lo scenario della liquidazione coatta amministrativa per banca Cis, scade infatti il 21 luglio l’ultimo blocco dei pagamenti. Per questa ragione anche durante il week-end si è lavorato ininterrottamente per mettere a punto il percorso di risoluzione. Il perché si sta lavorando in emergenza e con l’acqua alla gola è presto detto: c’è chi in questi mesi ha provato a rimescolare le carte, forse nel tentativo di non vedersi portare via la banca per riuscire in qualche modo a rientrare dalla finestra dopo essere stato buttato fuori dalla porta? Non si spiegherebbero altrimenti le proposte di certi ‘personaggi in cerca d’autore’ che subito dopo il rifiuto dei proprietari di Cis di ricapitalizzare l’istituto, si sono susseguite una dopo l’altra senza avere né i requisiti né i capitali per acquistare la banca. Vale per ogni trattativa economica che si rispetti il vecchio adagio “prima pagare moneta poi vedere cammello”. Qui a San Marino invece si pretendeva di entrare in possesso della banca e pagare poi in comode rate. Né l’altolà di Bcsm è valso a scoraggiare l’improbabile investitore che vedendosi negare l’autorizzazione ha pensato di presentare un’altra offerta, tanto per provare a mettere ancora sotto pressione l’istituto di via del Voltone. La speranza è che la giornata di oggi possa mettere definitivamente una pietra sopra ai carri allegorici in difesa della proprietà di banca Cis. Questo il calendario della giornata: al mattino è prevista una seduta del Congresso di Stato, a seguire una riunione del Comitato per il credito e il risparmio e in serata una seduta della commissione finanze. Con ogni probabilità si aprirà martedì una seduta del Consiglio Grande e Generale.
