San Marino. Oggi il randagismo dei cani sul Titano non è più un’emergenza e il merito va Apas

cani setter“Ci siamo costituiti negli anni ‘80 proprio per contrastare il fenomeno del randagismo canino -dice Emanuela Stolfi presidente dell’Associazione protezione animali sammarinese- soprattutto perchè all’epoca i cani dopo la cattura venivano stipati in gabbie comuni (il canile era dotato di sette celle) e dopo una settimana venivano soppressi. In quegli anni non c’era nemmeno una normativa che li tutelasse, l’abbiamo presentata noi ed è stata approvata nel 1991”.
All’epoca non c’era una coscienza civile nei confronti degli animali.
“Non c’era -continua Stolfi- e l’abbandono non era reato. Oggi è sia sanzionabile che perseguibile per legge in base all’articolo 282 bis entrato in vigore nel 2003”.
Nel 2015 si sono registrate a San Marino 79 rinunce di proprietà, 14 in più rispetto all’anno precedente. Crisi economica e delle relazioni familiari, trasferimenti per lavoro sono le cause principali dell’aumento di queste rinunce.
“C’è chi perde il lavoro e magari si deve trasferire all’estero, c’è chi perde casa per problemi economici -sottolinea Emanuela Stolfi- e si trova costretto a doversi separare dal proprio cane. Ma non si tratta di abbandono. Questi cani vengono portati da noi e non lasciati per strada. Certo i dati del 2015 sono superiori al 2014 ma inferiori al 2013, da mesi non abbiamo registrato rinunce di proprietà. Non si tratta di abbandono ma dell’impossibilità di una persona di tenere il proprio cane, è molto diverso”.
La protezione animali sammarinese non si occupa solo di cani.
“Non esistono animali di serie A e di serie B, noi di Apas promuoviamo uno stile di vita etico che non prevede lo sfruttamento o il sacrificio degli animali, nemmeno per l’alimentazione. Ovviamente contestiamo gli allevamenti intensivi. Noi siamo per un’alimentazione vegana, noi non mangiamo animali. Ognuno fa delle scelte ma per un rispetto completo degli animali l’obiettivo finale è il veganesimo”.
Apas conta circa 600 soci e vuole “Contribuire al miglioramento della condizione degli animali -si legge sul loro sito- promuovere leggi a loro tutela, assicurare l’applicazione delle normative  a loro protezione, collaborare con Enti o altre Associazioni zoofile in progetti comuni, volti alla tutela degli animali.”
“Abbiamo molte iniziative in cantiere -conclude il presidente- per migliorare ulteriormente la condizione degli animali nel nostro Paese. Collaboriamo con molte associazioni esterne per ampliare il nostro raggio di azione, ci interessa la sorte della fauna selvatica in Repubblica, abbiamo a cuore la condizione degli animali nelle stalle del Titano. Siamo una protezione animali a tutti gli effetti”.
Giovedì nel rifugio si è tenuta Apas la conferenza stampa sulla situazione del randagismo a San Marino alla presenza di Francesco Mussoni, Emanuela Stolfi, il dottor Renaldo Renzi, il dottor Maurizio Battistini e Stefano Giulianelli della giunta di Castello di Faetano.
Il segretario Mussoni ha espresso le sue lodi verso il rifugio che contribuisce fortemente laddove le istituzioni pubbliche non arrivano e ha riconosciuto la funzione sociale riscontrata dalla cittadinanza.
Lo stato sostiene questo fiore all’occhiello del paese, dove l’opera di volontariato è fondamentale.
Il dottor Renzi ha sottolineato che dal 1991 sono state varate diverse norme a tutela degli animali tra le quali l’istituzione dell’anagrafe e ormai da anni si constata che l’alleanza con Apas ha prodotto molti risultati, e il randagismo è diminuito fortemente e oggi si parla anche di pet therapy come utilità sociale.
Il rifugio non è un canile o un gattile ma un luogo di progetti di civiltà.
Il dottor Battistini ha ricordato che quest’anno vengono celebrati da APAS i 30 anni di esistenza. Il dottor Giulianelli, ha portato i saluti del Capitano di Castello Fabio Gasperoni e ha sottolineato come Apas sia l’orgoglio del Castello di Faetano.
La conferenza si è chiusa con la visita della struttura che vanta anche un ambulatorio veterinario donato da Asset Banca, la quale sta tutt’ora partecipando a un progetto di riqualificazione dell’area.