Ripartirà a fine mese per il quarto anno consecutivo il progetto promosso dall’Apas in collaborazione con il Servizio Veterinario “Colonie felici”, per combattere il fenomeno del randagismo felino in Repubblica.
Il piano prevede, come spiegano dall’associazione, di proseguire il censimento delle colonie feline presenti in territorio, sterilizzare i gatti di colonia e curare quelli affetti da patologie. I benefici del progetto, partito nel 2013, non si sono fatti attendere. Nel 2015 sono arrivati al rifugio di Ca’ Chiavello 153 gatti, 15 in meno rispetto al 2014 e comunque un valore decisamente inferiore alla media degli ultimi cinque anni. In particolare si sono sensibilmente ridotte le cucciolate in arrivo al gattile nella stagione di punta.
Solo nel 2015 grazie a questa iniziativa infatti, sono state eseguite 101 sterilizzazioni e censite 185 colonie. In totale dal 2013 ad oggi sono stati sterilizzati 583 gatti, per i due terzi femmine.
Ma il problema resta imponente. A marzo 2016 le colonie censite erano ben 194 per un totale di 1451 gatti presenti.
In alcuni casi queste colonie creano dei problemi agli abitanti della zona. Ad esempio da Montecerreto arriva la segnalazione di un residente nei pressi di alcune di questi gruppi di gatti.
“Abito in campagna – racconta – e ho galline, pulcini e altri animali da cortile. Nonostante abbia installato recinti, anche elettrificati, non riesco a salvarli”. L’uomo è convinto: “Gli animali selvatici rimangono fuori, sono i gatti inselvatichiti che vengono a mangiare i miei animali, gli unici che riescono ad arrampicarsi e scavalcare la rete. Galline e pulcini non si salvano neppure andando a dormire sugli alberi”. Dall’inizio dell’anno il cittadino dice di aver perso circa 30, 40 pulcini. “Avevo comprato anche delle starne e delle pernici che però sono scomparse”. Di qui la presentazione della denuncia all’Ugraa per l’indennizzo, ma senza successo. “Purtroppo non ci sono le prove che gli animali siano spariti – racconta – quindi non ho diritto a nessun rimborso”. Infatti polli e galline non sono censiti come pecore, mucche e cavalli.
L’uomo punta il dito sulle condizioni in cui versano i gatti. “Non gli viene portato del cibo e così vengono nel mio pollaio. Ma non solo. Questi animali stanno facendo piazza pulita anche dei volatili selvatici. Sono dannosi”. Quindi l’appello alle istituzioni: “Bisogna trovare una soluzione, non credo sia regolare mantenere degli animali così”.
Dal canto suo l’Apas spiega che “il randagismo felino è un fenomeno difficile da arginare e raggiunge il picco massimo nei mesi estivi.
È causato dall’incuria delle persone che non sterilizzano i propri animali di affezione,
finendo nel caso dei gatti, per alimentare il formarsi di colonie di gatti incustoditi, che spesso muoiono a causa del cattivo stato di salute, dovuto alla vita randagia”. Per l’associazione “la sterilizzazione è il metodo più efficace per evitare ai gatti una vita di stenti e quindi per prevenire il randagismo”.
Apas lo aveva già sottolineato con un convegno dedicato nei mesi scorsi: da un lato il randagismo canino è sotto controllo dopo anni di campagne di educazione e sensibilizzazione; dall’altro la situazione dei gatti rimane complessa. “Senza una politica di sterilizzazione su vasta scala sul versante colonie feline e sui gatti di proprietà – ha spiegato l’Apas – il fenomeno tende ad andare fuori controllo. Per questo occorre sensibilizzare ulteriormente la popolazione, affinché ogni proprietario provveda alla sterilizzazione dei propri gatti, ma occorre anche non abbassare la guardia da parte dei settori competenti dello Stato (Dip. Prevenzione e Sanità, Servizio Veterinario e Servizio cinofilo) cui per legge compete la messa a punto degli interventi necessari alla prevenzione e al controllo del fenomeno randagismo. In questo modo si eviteranno cucciolate indesiderate o incontrollate che andranno a creare colonie di randagi”.
L’associazione quindi ha spiegato che “per evitare il crearsi di colonie feline in varie zone del territorio ciascuno dovrebbe responsabilizzarsi nei confronti dei gatti di casa, perché il randagismo degli animali da compagnia in genere, trova origine nella cattiva educazione e custodia degli animali di casa. In tal senso una campagna periodica di sensibilizzazione da parte della Segreteria Sanità sarebbe auspicabile e indispensabile”.
Apas invita i cittadini inoltre a collaborare al progetto “Colonie felici” segnalando eventuali colonie incontrollate al numero 0549/996326 RIFUGIO APAS, dalle 8 alle 14.
Del felino domestico si parlerà sabato pomeriggio alla sala Montelupo di Domagnano nel seminario “Semplicemente gatto” organizzato dalla stessa Apas. Si tratta di un evento dedicato al nostro amico felino presente in ogni casa – spiegano dall’associazione – “ma così spesso sconosciuto dal punto di vista comportamentale, relazionale ed emozionale. L’obiettivo è “approfondire la conoscenza del gatto, per rispettarne al meglio le esigenze ed al contempo beneficiare della sua presenza e compagnia”.
La relatrice sarà la dottoressa Cinzia Barillaro, esperta di zooantropologia didattica e di psicologia degli animali domestici. L’ingresso è gratuito.
La Tribuna.sm