L’amicizia fra San Marino e Italia è salda ed ha radici antiche. Non solo per motivi geografici. Oggi il Titano dà lavoro a 6 mila frontalieri e non bisogna dimenticare cosa fece l’Antica Terra della Libertà durante la seconda guerra mondiale, dando rifugio e speranza a chi scappava dai bombardamenti. Eppure l’impressione è che spesso e volentieri, negli ultimi anni, i sammarinesi non siano stati percepiti come opportunità, piuttosto trattati con superficialità. Un rapporto contraddittorio ma ineludibile che proprio per questa sua peculiarità ha suscitato l’interesse di un deputato italiano. Lei si chiama Alessandra Ermellino, è membro della commissione Difesa della Camera dei Deputati e da poco è approdata al Centro Democratico di Bruno Tabacci. Lunedi scorso Ermellino ha visitato la Repubblica. Incontro forse passato un po’ troppo in sordina a dispetto del reale impatto che potrà avere.
“La mia visita a San Marino? Passa da una visione strategica del nostro Paese in ambito europeo, mediterraneo e globale. È quello che da troppo tempo manca all’orizzonte governativo. In un momento di crisi politica che di fatto complica un’interlocuzione efficace tra gli Stati, è indispensabile rafforzare la diplomazia parlamentare, in particolare con una realtà statuale sovrana che insiste sul territorio nazionale. Anche con questo antico presidio di libertà e democrazia occorre riformulare un rapporto di collaborazione ispirato ai valori della legalità e della tutela della sicurezza della Repubblica”. Parole importanti, che non sentivamo da parecchio tempo e che riportano il nostro Paese ad una centralità che certamente gli è propria.
“E’ stato un incontro informale nel quale ho avuto anche il grande piacere di conoscere i Capitani Reggenti – spiega Ermellino -. Occupandomi di difesa e sicurezza mi è parso opportuno dialogare col Titano, che rappresenta una finestra sul mondo. Ho percepito però una difficoltà di dialogo con l’Italia che in parte è stata affrontata in tavoli dedicati. Instaurare questo primo approccio reputo fosse importante per partire a considerare la realtà sammarinese con maggiore attenzione. L’ottica è quella di non lasciare da sola San Marino una volta che l’esecutivo italiano verrà, mi auguro, formato”.
Ma come tramutare queste proposizioni di intenti concretamente? “Il rapporto va rafforzato a livello centrale a partire dalla emergenza Covid. Prendo quale esempio calzante la vicenda vaccini che comunque è in via di risoluzione. Ma vale anche per la questione frontalieri. Ci sono diversi aspetti aperti relativi alle targhe, come al rinnovo della convenzione Rai. Il Presidente del Consiglio italiano va tenuto informato direttamente, mi pare una modalità di approccio più utile. Credo inoltre sia utile aprire anche un discorso sulla cybersicurezza, che non va sottovalutata. Ai Segretari Gatti e Beccari, con i quali ho trovato un clima operativo e particolarmente costruttivo, ho assicurato un supporto di appoggio, coordinandoci in maniera trasversale con i colleghi in modo da non muoverci in ordine sparso ed essere puntuali nelle azioni, anche all’interno delle votazioni in occasione di eventuali emendamenti”.
Un impegno non da poco insomma e un interlocutore finalmente credibile e molto vicino alle esigenze concrete del nostro Paese. Segno anche che il governo del Titano, a dispetto di qualche ingenerosa “stoccata” interna, si sta muove bene e velocemente. “Ringrazio l’ambasciatore Mercuri per il lavoro svolto, si tratta di una persona molto competente con la quale abbiamo avuto uno scambio di idee importante, anche con un occhio a quanto avviene nel Mediterraneo” conclude Ermellino. Il Titano insomma comincia a guardare in grande, con una prospettiva di centralità verso le future sfide globali. Oggi con una amica in più.
David Oddone