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  • San Marino. Oncologia, il punto della situazione nell’intervista di Repubblica SM al dottor Cruciani

    E’ faticoso parlare della morte o dei pazienti terminali, come se ci fosse qualcosa di vergognoso nel dover morire. Non è così che dovrebbe essere affrontato il conto alla rovescia della malattia perché non si è mai così vivi come negli ultimi mesi della propria vita. Per questa ragione è importante garantire al paziente le cosiddette cure palliative, per tenere sotto controllo i sintomi, fare in modo che esso conduca una vita il più possibile normale e non far venir mai meno la dignità.

    Ne abbiamo parlato con il dottor Giorgio Cruciani, noto e stimato professionista specializzato nel campo dell’oncologia che vanta un’esperienza ventennale come primario dell’ospedale di Ravenna ed è ora consulente di quello di San Marino. Spesso la sua voce autorevole si è sentita anche in tv, il nostro direttore Michele Cucuzza, suo amico di vecchia data, lo ha intervistato diverse volte per UnoMattina.

    Da molto tempo e in tutto il mondo le cure palliative sono obbligatorie e molto importanti, qual è il quadro della nostra San Marino?
    “La Repubblica che è molto avanti dal punto di vista sanitario e che può contare su strutture senza dubbio adeguate, è rimasta tuttavia indietro sul discorso legato alle cure palliative. Rispetto all’Italia ad esempio c’è un vuoto normativo se si considera che nel belpaese è obbligatorio che ogni regione abbia un proprio sistema di cure palliative dal 2010. Io sono approdato qui nel 2014 e sono stato chiamato appositamente per colmare questo vuoto e scrivere un progetto di fattibilità. Ora posso dire con soddisfazione che quel progetto sta per diventare realtà e che verrà realizzato in questo 2018”.
    Quale sarà il primo passo?
    “Perché i progetti vengano realizzati sul serio e non rimangano sulla carta è importante che ci sia un passaggio di testimone anche generazionale e che essi vengano portati avanti con serietà e competenza dalle professionalità che risiedono nel territorio. A dare il la al progetto sarà dunque l’ingresso della dottoressa Carlotta Santelmo che prenderà servizio dai primi di febbraio. Mentre dal punto di vista strutturale a segnare uno spartiacque è stata l’acquisizione della rsa che a breve sarà trasformata in un hospice con sei stanze destinate ai pazienti oncologici cui verranno somministrate le cure palliative”.

    Verrà aperto un hospice e si introdurrà un sistema per le cure palliative, tutto questo per far fronte ad un numero di pazienti oncologici terminali via via in aumento?
    “Nessun allarme in questo senso. A San Marino abbiamo circa 150 nuovi pazienti oncologici ogni anno, un’incidenza più o meno sovrapponibile a quella della vicina Italia. C’è prevenzione e la sanità funziona bene ed è garantita a tutti. Guariamo il 60% dei pazienti ma è importante prestare attenzione anche agli altri che a maggior ragione devono essere curati e assistiti non soltanto a livello medico. E’ una questione legata più all’aspetto umano che a quello delle percentuali. Ed era giusto che San Marino arrivasse anche a questo”.

    Olga Mattioli (Repubblica SM)