Riceviamo e pubblichiamo
Dopo i fatti di sabato sera in Borgo Maggiore, bisogna che San Marino faccia passare chiaramente e senza doppie interpretazioni il messaggio che nella Repubblica non si è permissivi come in Italia, dove si può far tutto, inveire ed aggredire le forze dell’ordine.
Non si può passarla liscia solo perché hanno le mani inchiodate dalla politica sempre di un certo colore e sempre pronta a giustificare azioni che in altri stati vengono punite e condannate.
Cerchiamo di restare quell’isola vivibile e sin ora felice, in particolare per i nostri giovani, evitando d’importare tutte quelle prerogative malavitose che sta vivendo la riviera in particolare il nostro vicino d’oltre confine Rimini. La città che ha come sindaco Gnassi sta diventando, a detta di una classifica ad hoc, una fra le più pericolose della penisola e dove le mini-band la fanno da padrone.
Non lasciamoci prendere anche noi da frenesie ideologiche come quelle che stanno, anzi hanno, rovinato, paesi e città italiane con il benestare di una politica becera e distruttrice di ogni valore.
Leggere poi certi commenti è avvilente e mortificante, in particolare per chi giornalmente è impegnato nella difesa della legalità e della sicurezza del nostro paese.
Con il proliferare della delinquenza, anche se in campo giovanile, non può esserci lassismo ma solo fermezza e autorevolezza, con la condivisione delle forze dell’ordine, della cittadinanza e soprattutto della politica, che deve anteporre il bene del paese ad altri fini, sperando che nessuno ne faccia una questione politica, cavalcando sempre i disagi e il malessere del paese.
Ma purtroppo è e resterà sempre un’utopia.
Paolo Forcellini