Ill.mo
SEGRETARIO INDUSTRIA ARTIGIANATO COMMERCIO E LAVORO
Andrea Zafferani
Egr.
DIRETTORE UFFICIO INDUSTRIA ARTIGIANATO COMMERCIO
Ing. Giorgio Chiaruzzi
Ill.mo
Comandante del Corpo della POLIZIA CIVILE
Sig.ra Albina Vicini
- p.c. Ill.mo
DIRETTORE UFFICIO DI STATO BREVETTI E MARCHI
Avv. Silvia Rossi
Loro Sedi
Prot.n. 023/18
Oggetto: Operazione “EDEN BRAND”
E’ del 22 febbraio u.s. la notizia della grande operazione della Guardia di Finanza italiana, guidata dalla Procura di Rimini denominata “EDEN BRAND”, che riguarda una delle più grandi “filiere del falso” così definita dalla stampa, che ha portato perquisizioni anche qui a San Marino.
Siamo nell’ambito della contraffazione di centinaia di migliaia di capi di abbigliamento e accessori di marchi importanti come Thrasher, Pirex, Subprime, Adidas, Vans e Fila, coperti da tutela della proprietà intellettuale in ambito internazionale.
Nella situazione troviamo diversi aspetti spiacevoli, il primo in assoluto riguarda il fatto che la Repubblica di San Marino sembra essere la base dei traffici illegali degli indagati.
L’Unione Sammarinese Commercio e Turismo come rimarcato ampiamente ai tavoli di confronto presso le Segreterie di Stato competenti, alla presenza degli organi di controllo, solleva le problematiche inerenti ai mancati controlli alla “fonte”; all’insufficiente monitoraggio di chi “produce” e ai relativi ingressi delle merci in Territorio.
Quando è presente un operatore al dettaglio che commercializza, c’è sempre qualcuno alle spalle che produce o vende commercializzando all’ingrosso, agli stessi operatori al dettaglio.
Respingiamo le insistenti accuse ai commercianti, sia da parte delle Istituzioni sia da parte di chiunque altro, come associazione ci siamo sempre resi disponibili, anche mediante segnalazioni, al fine di “estirpare” un annoso fenomeno che perdura da troppo tempo.
Si accusano gli operatori del commercio di essere “delinquenti”, in particolare quello turistico, che si trova a dover combattere con l’abbassamento del potere di spesa delle famiglie, quando vengono sorpresi a vendere pochi pezzi; poi apprendiamo dalla stampa che gli stessi controlli si sono lasciati sfuggire cinque capannoni pieni zeppi di merce contraffatta, con l’ulteriore aggravante di venir spacciata per originale. Perché accanirsi contro l’ultimo anello della catena sempre più debole, quando si potrebbero ottenere risultati ben diversi andando a intervenire tempestivamente all’inizio della filiera?
Un plauso va alle autorità sammarinesi che stanno prestando collaborazione a quelle italiane nell’ambito delle indagini e delle perquisizioni, anche se per una volta avremmo voluto, vista la dichiarazione di “TOLLERANZA ZERO” che fosse stato il nostro paese a dare inizio alle operazioni e non come sempre succede, su richiesta di rogatoria internazionale.
Andreina Bartolini
Presidente USC