San Marino. OPERAZIONE EQUIVOCA E DI VERTICE …. di Emilio Della Balda

emilio della baldaMettere insieme il personale politico che si definisce riformista ma non fa le riforme, è una operazione di vertice senza prospettiva. Si basa su un equivoco di fondo devastante: stampella della DC o alternativa alla DC? Questo è il vero nodo della situazione politica, nodo che può essere sciolto solo dalla formazione di due schieramenti: uno conservatore e uno progressista, con programmi alternativi.

La “casta” fa le grandi manovre per sopravvivere al servizio della cricca che si prende tutte le risorse del Paese. Ma prima o dopo la maschera deve cadere e le persone oneste, competenti, democratiche, libere, devono venire  fuori per guidare un Paese ormai sfiancato, deluso, sfiduciato. Le risorse umane per la rinascita civile, morale, economica di San Marino esistono ma sono ormai in ordine sparso. Hanno dunque bisogno di una intelligenza politica collettiva che le organizzi al servizio del Paese per invertire la rotta e per avviare la rinascita. Bisogna però mettere da parte ideologismi novecenteschi, ambizioni personali, contrapposizioni artificiose, e alzare la bandiera del rinnovamento e del cambiamento. Bisogna che i vari gruppi rinuncino a qualcosa per consolidare e unire, chiamando a raccolta i così detti “cani sciolti” che sono sempre più numerosi e che potrebbero attivamente collaborare per la “rivoluzione civile e morale” che è indispensabile per salvare il Paese.

La sfida del “tavolo riformista” va raccolta mettendo in campo il “laboratorio alternativo”, pensando in grande, elaborando riforme di sistema, dalle istituzioni, all’economia, al sociale, ritornando tra i cittadini che vanno recuperati alla vita pubblica e alle scelte di fondo attraverso la democrazia diretta da realizzare il 25 marzo di ogni anno attraverso i referendum. Non è più tempo di inciuci.

                                Emilio Della Balda