VICENDA COSTRUZIONE MEGA ALBERGO DI MURATA
Il 25 ottobre 2001 veniva firmata una convenzione fra l’Eccellentissima Camera e il Congresso di Stato da una parte e il Consorzio General Hotel Management LTD di Singapore e i Signori Ing. Franco Rota e Avv. Werner Buchter, dall’altra.
La convenzione madre prevedeva, oltre la nascita di un Albergo di lusso, il rilascio di società e concessioni in esclusiva per il gioco del lotto, bingo e lotterie.
Il 3 ottobre 2002 il nuovo Governo insediatosi da poco delibera una ricognizione al fine di verificare l’osservanza degli impegni convenzionali, ma, essendo nel frattempo cambiato nuovamente il Governo, gli esiti della stessa ricognizione vengono resi noti solo alla fine del 2003.
Viene così palesato, con chiarezza inconfutabile, che dopo due anni dell’albergo non vi era traccia; la fidejussione bancaria di 1.000.000.000 di Lire non era stata versata come invece prevedevano i termini convenzionali; il versamento di 7.400.000.000 di vecchie Lire previste per l’acquisto del garage ex masi non era avvenuto.
Nonostante tutto questo il Governo dell’epoca, invece di imporre l’osservanza della convenzione, pena la sua revoca, stipula un nuovo accordo con la Società sotto forma di scrittura privata.
La spinosa questione giunge nell’aula del Consiglio Grande e Generale nel dicembre del 2003.
Nel corso dei dibatti svolti a più riprese emersero chiare, circostanziate, documentate, inequivocabili inadempienze convenzionali da parte della Società, ma il Governo di allora, in particolare con alcuni suoi rappresentanti, segue pedissequamente le tesi avanzate dagli avvocati che tutelavano gli interessi della Società firmataria.
La società ha trovato dunque nel Consiglio Grande e Generale diversi paladini, e nei dibattiti consigliari i cinque Consiglieri, oltre agli altri schieramenti di opposizione, fecero rilevare la cosa in modo anche crudo. Basti ricordare che questi paladini a volte venivano denominati avvocato numero 1, numero 2, numero 3 e così via, mentre gli interessi dei cittadini e della Repubblica venivano palesemente ignorati.
L’azione dell’opposizione fu davvero forte e deciso, e mise in evidenza clamorosa l’atteggiamento permissivo, lassista e accondiscendente di vari esponenti di Governo e della Maggioranza che lo sosteneva. D’altronde sullo sfondo della Convenzione stava di fatto la questione dei giochi della sorte e del casinò.
L’opposizione consiliare nella sua interezza, il 30 aprile 2004 presenta un ordine del giorno sulla vicenda con cui invita il Governo a revocare alla Società e agli altri firmatari della Convenzione, la concessione per l’organizzazione e la gestione dei giochi, ma la cosa non ebbe esito positivo perché la maggioranza respinse la proposta.
Il 27 aprile 2005 i Consiglieri Bollini, Casali, Morri, Rossi, Sansovini presentarono un Ordine del Giorno in Consiglio Grande e Generale con cui si chiedeva di attivare presso il Tribunale sammarinese tutte le azioni giudiziarie ritenute necessarie per accertare eventuali responsabilità personali di coloro i quali furono i protagonisti della vicenda. Ovviamente anche questo tentativo rimase senza esito.
Il 5 maggio 2005 i Consiglieri Bollini, Casali, Morri, Rossi, Sansovini, comunicano, con domanda scritta, di costituirsi Comitato promotore del referendum propositivo sul seguente quesito: “Volete che non sia concesso ad altri soggetti all’infuori della Pubblica Amministrazione di svolgere l’attività appartenente alla categoria A (tombola, bingo e similari) e alla categoria E (scommesse) di cui all’articolo 1 del Decreto 19 novembre 2001, n. 113?”. Il Referendum fu ammesso dal Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme, ma non si celebrò mai, in quanto il Consiglio G. e G. legiferò in maniera ritenuta consona.
La questione giochi, che si intrecciava con la Convenzione madre per la costruzione dell’albergo a Murata, continuava a tenere banco in Consiglio e nel Paese. Così il 29 giugno 2005 i sopra citati cinque Consiglieri presentarono un ulteriore ordine del giorno che impegnava il Governo a non concedere eventuali proroghe convenzionali alla Giochi San Marino S.p.A., che intanto era stata costituita. L’esito della votazione fu la seguente: Presenti 41, voti favorevoli 9, voti contrari 31, astenuti 1.
La vicenda approda infine in Tribunale nel 2004 sempre per l’esposto avanzato dai menzionati Consiglieri e il 14 luglio 2005 il procedimento viene archiviato.
La questione occupò per molti mesi le cronache giornalistiche.
Augusto Casali – Romeo Morri – Glauco Sansovini