San Marino. Opposizioni: “Abbiamo dimostrato senso di responsabilità ritirando gli emendamenti. La maggioranza dimostri la stessa responsabilità ritirando se stessa”

Il bilancio è stato approvato. L’esercizio provvisorio scongiurato. Una quadra è stata trovata tra le diverse esigenze dell’Aula, ma i gruppi di opposizione non ci stanno a far passare sotto silenzio dinamiche che, a loro parere, non hanno nulla di democratico, né tanto meno un senso di responsabilità verso il Paese. Troppo tempo perso, troppi provvedimenti importanti rimasti indietro.

La prima questione rimane sempre il metodo” attacca Nicola Renzi (RF) nella conferenza stampa convocata proprio a margine delle ultime battute del Consiglio. Riprende la storia dalle vicende dello scorso anno, quando la maggioranza si inventò il bilancio tecnico, per evitare l’infinito dibattito delle famose leggi omnibus, però affiancato da una legge sullo sviluppo, portata a gennaio, con tutto il tempo di discutere su ogni articolo. 

Quest’anno neanche la legge sullo sviluppo hanno preparato – prosegue Renzi – quando esisteva la politica, c’erano dei preliminari, ci si metteva al tavolo, si dava dignità all’opposizione nell’illustrare i propri emendamenti, la maggioranza mostrava i propri e poi si cercava di trovare un accordo. Semplice. Io non ho mai sentito prima d’ora urla del tipo: è morta la democrazia. Colpo di Stato. È finita la libertà. Se questi non sanno fare politica, è meglio che smettano”. RF ha presentato 66 emendamenti che seguono una visione, una prospettiva, e costituiscono il 90 per cento del suo programma di governo. “Invece sentiamo delle accuse ridicole, che solo un novizio potrebbe lanciare, non chi ha esperienza. E adesso è partito il refrain: bisogna cambiare il regolamento consiliare: ma parlate dei problemi della gente!

Quindi sottolinea quello che la maggioranza ha solo promesso: la spending review (hanno tolto qualche soldo da poste di bilancio che poi dovranno essere ripianate con l’assestamento) non l’hanno fatta; la traiettoria dello sviluppo, altrettanto. “Se la cantano, se la suonano, ma sono a pezzi e non riescono a trovare la quadra su niente. L’unica cosa che hanno fatto è stato trovare un accordo su alcuni nostri emendamenti, tra l’altro meravigliosi, e noi abbiamo detto sì!” Tra quelli approvati: il riordino urbanistico di San Marino Città. Al centro, l’ipotesi di una struttura multifunzionale in piazzale Giangi, attualmente adibito a parcheggio; la legge per gli imprenditori under 40; riduzione della metà per la retta dei centri estivi con ampliamento del servizio; l’introduzione di un sistema di alert a tutela dei lavoratori: al terzo mese consecutivo di mancato versamento dei contributi previdenziali scatterà una segnalazione automatica. 

Una legge di bilancio vuota, che noi abbiamo cercato di riempire di contenuti” conclude Renzi, ringraziando quei Consiglieri di maggioranza che hanno favorito l’apertura del dialogo. Altrimenti si sarebbe arrivati fino alla Vigilia di Natale. Hanno segnato la differenza con coloro che, con la solita arroganza, volevano tirare dritto, senza dare niente ai cittadini.  “Ancora una volta, questi oltranzisti, hanno perso!”

Fabio Righi (Motus Liberi) concorda su tutte le osservazioni riguardanti il metodo, e aggiunge: “Questa maggioranza è a pezzi dal primo giorno. La verità è che hanno fatto una legge puramente contabile, mentre la finanziaria è la legge politica per eccellenza. Ce l’hanno detto loro: non sappiamo dove allocare le risorse e per fare che cosa. E poi ci vengono ad accusare che abbiamo portato degli emendamenti? Non abbiamo altre occasioni per portare le nostre proposte”. Contributi robusti, tradotti in una quarantina di emendamenti tra cui sono stati approvati quello per l’esenzione totale, per il 2026, dell’imposta di registro sui contratti di locazione per gli under 40; oltre alla riduzione della stessa imposta sulla prima casa per i divorziati che ne avevano già beneficiato in precedenza da coniugati. Prevista anche l’eliminazione della voltura, sempre per gli under 40, sia in coppia, sia single. “Sono piccoli aiuti, ma veri, per le famiglie. Loro hanno solo mosso le cifre con il pallottoliere in base a com’era più comodo raccontarle. Ma questo non è il modo di gestire un Paese, perché: tagli lineari, nessun investimento, gestione dell’ordinario, sono gli ingredienti della ricetta della recessione”. La conclusione politica è una condanna durissima sull’operato del governo e della maggioranza: “Siamo arrivati a sentire dire che le strisce pedonali sulle strade sono un obiettivo di governo. Noi siamo stati seri e responsabili a ritirare i nostri emendamenti, la maggioranza sia seria a ritirare se stessa!”

Emanuele Santi (Rete): “Il Consiglio del bilancio è stato quello che ha certificato la fine del governo e della maggioranza. Si vede chiaramente un governo al capolinea, che ha usato il comma comunicazioni per regolare i propri conti interni. Ovviamente andranno avanti un altro po’, ma è evidente che la forza propulsiva della legislatura, è arrivata agli sgoccioli”. Stando così le cose, il bilancio tecnico è solo un paravento per cercare di nascondere l’incapacità di portare avanti i temi cruciali e l’opposizione, giocoforza, ha tentato di colmare il vuoto con le sue proposte e i suoi contributi. “C’è un tema casa, che è lì sul tavolo, e che non si è affatto risolto, anzi si è aggravato”. Altri temi prioritari: l’imprenditoria giovanile, i salari, la tutela della legalità. “L’argomento davvero principale – rileva Santi – è una questione morale impressionante. Il regolamento di conti è su questo punto. Ci sono personaggi dentro e fuori il Consiglio che vorrebbero mantenere il sottobosco affaristico e di corruttele. Peggio, si è visto benissimo che questi personaggi stanno cercando di dettare la loro linea, in un Paese che avrebbe bisogno di ben altro”. Le proposte ci sono, ma forse si vuole mantenere lo status quo. Sotto questa luce, anche gli emendamenti di Rete, portano uno spiraglio di speranza: l’adeguamento all’inflazione, annuale e automatico, degli assegni familiari, a partire dal 2026; un contributo aggiuntivo per gli studenti che fanno ricerca e innovazione; l’assegnazione di 50 mila euro al tribunale per gli abbonamenti che garantiscono l’accesso ai data base internazionali. Su tutti, l’eliminazione della riprensione, che avverrà con apposita legge.  

Conclude Santi: “Qualcuno ha detto che su oltre 150 emendamenti, abbiamo ottenuto poco. Non è vero, abbiamo ottenuto molto perché quelli che sono stati approvati danno quella prospettiva, che manca totalmente al governo. È una bella vittoria”.