Ieri i dipendenti della Data Print Grafik hanno trascorso ore molto convulse perché al loro arrivo in ditta hanno constatato che essa era stata smantellata e che la proprietà senza avvisarli aveva preso la decisione di far spostare nel fine settimana alcuni macchinari nella vicina sede di Coriano. C’era in realtà una vertenza aperta tra la proprietà e i sindacati che è sfociata lo scorso 24 ottobre nell’apertura della procedura di riduzione del personale e nella decisione di trasferire 7 dipendenti nella sede di Coriano. Ciò sarebbe però dovuto avvenire mantenendo per i lavoratori le stesse condizioni contrattuali mentre proprio su questo ci sarebbe stato un passo indietro da parte della proprietà. Lo ha spiegato ai microfoni di Rtv il sindacalista della Csdl Paride Neri che si è detto preoccupato perché già in precedenza ci sarebbe stato il tentativo di trasferire i macchinari ma in quel caso sarebbero intervenuti gli organismi dello Stato preposti al controllo e sarebbe emerso che le persone che stavano portando avanti quel tipo di attività non erano regolarizzate per cui era stata imposta l’interruzione. “E invece – ha concluso amaro Neri – si è puntualmente andati avanti senza rispettare nemmeno le imposizioni impartite dallo Stato”. Una vicenda dunque dai contorni davvero inquietanti che se da un lato desta forti preoccupazioni per il destino dei lavoratori dipendenti, dall’altra riporta alla mente le parole del presidente di Anis che non più tardi di una settimana fa è tornata a parlare di come il clima per le aziende si sarebbe trasformato da favorevole a sfavorevole. “Lo Stato – ha detto Neri – a questo punto chieda e pretenda il rispetto delle proprie normative. Ne va dell’immagine e della reputazione della Repubblica”.
Repubblica Sm