La ricostruzione dell’area di sinistra sembra sempre più simile al serial TV “Il trono di Spade”. Troppi veti, complotti ed opportunismi bloccano ogni tipo di Reunion.
1) PSD: il partito che dovrebbe essere l’architrave della svolta non mollerà mai la DC. I Consiglieri Zanotti, Selva, Carattoni e Muratori ( a parole e nelle cene segrete) lo vorrebbero. Ma in fin dei conti il corpaccione del Partito vuole rimanere attaccato al Governo e, quindi, alla DC. Volete fare una controprova? Interrogate il prode consigliere Riccardi, quello che vuole tutelare i parcheggi riservati ai consiglieri come bene primario, che – ringalluzzito dalla preferenza unica – probabilmente vi dirà: ” faremo il PD con chi ci sta! Anche SU. Ma sempre meglio la DC e se poi AP dalle si togliesse dalle scatole non sarebbe male. Tanto voti non ne ha più”.
2) PS: ormai lo sa anche un bambino che il PS ha firmato (anche quando Celli era segretario del Partito) da tempo accordi con la DC. Quindi di che stiamo a parlare!?
3) Augusto Casali: gli anni passano ma Casali rimane una volpe della politica. E, come tale, si riprenderà in mano il PS. Con neanche molto dispiacere per entrambi.
4) SU: Loro ci credono al tavolo riformista. Anche perché al governo vogliono andare. 8 anni di opposizione pesano per la classe dirigente nuova e vecchia ex comunista. In particolare per quella nuova. Margiotta, tra legge sulla rappresentatività sindacale e polo del lusso, sembra ormai un democristiano rampante. Chissà però cosa dirà la loro base.
5) Celli: manderà avanti, come fatto in campagna referendaria, il volitivo Spadoni. Che, tra un post ed un selfie, chiarirà meglio la strategia. Capiremo quindi se ci sarà la svolta Lab oppure Dem!
6) poi ci sono gli indipendenti che contano poco sia in termini numerici che di strategia politica anche se spintonano per cercare visibilità e per questo nemmeno mi esprimo nei loro confronti ne faccio previsioni su loro.
Nostradamus