San Marino. Osla: È ora di tornare a lavorare

“In questa giornata che ricorda il valore del lavoro e a due mesi dalle prime norme restrittive, è diventato evidente che la chiusura forzata di lavoratori e imprese non sia più sostenibile”.

Lo sostiene Osla, Associazione degli imprenditori, in una nota in cui aggiunge: “È impossibile attendere la scomparsa di questo virus, dunque dobbiamo imparare a conviverci, non c’è altra strada. A maggior ragione oggi, che la tenuta del sistema sanitario non è più a rischio.

Per questo OSLA si fa portavoce dei propri associati e chiede al Governo di non indugiare oltre: occorre stabilire dei rigidi protocolli di sicurezza affinché le nostre aziende possano tornare ad operare e generare reddito per i titolari, i dipendenti e lo Stato. Non c’è più tempo”.

“L’economia – prosegue l’associazione – deve ripartire il prima possibile se vogliamo continuare a sostenere il sistema sanitario e gli ammortizzatori sociali”.

“Ma anche se riaperte – si legge ancora – le aziende hanno bisogno di risorse fresche per allinearsi ai nuovi standard, sopperire allo shock di questi mesi, fare gli investimenti necessari per continuare a restare sul mercato. E non è possibile che a distanza di 10 giorni dall’emanazione del Decreto Legge n. 63 non sia ancora possibile accedere ai prestiti garantiti dallo Stato. Le misure contenute nei decreti devono essere immediatamente disponibili, non è accettabile questo rimpallo di responsabilità tra il sistema bancario e le Istituzioni. Ogni giorno che passa per tante aziende il rischio di non riuscire a riaprire aumenta!”. 

“Per questo – conclude la nota – è indispensabile trovare liquidità da dare alle aziende e, in taluni settori – quelli più colpiti –, è necessario pensare a iniziative a fondo perduto e non attraverso indebitamento, al fine di permettere la continuità aziendale e la sopravvivenza delle attività economiche. Lo Stato ha estrema necessità di finanziamenti a lungo termine altrimenti non ce la possiamo fare”.


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