OSLA ritiene che le accuse di irregolarità avanzate dall’organizzazione sindacale C.S.D.L. siano solo strumentali e pretestuose. Non corrisponde al vero che le offerte di occupazione prospettate a chi cerca lavoro nel comparto turistico commerciale, non sono corrispondenti alle condizioni contrattuali. Tali accuse sono gravi e prima di essere lanciate genericamente, screditando un intero comparto imprenditoriale, dovrebbero essere dimostrate. Se anche tali fenomeni esistessero non potrebbero che costituire casi unici ed isolati. Il settore turistico commerciale è un settore sempre impegnato ad uscire dalla crisi economica che lo attanaglia non certo per demeriti dei suoi operatori. Ed ora, con l’apertura forzata imposta dal Governo fino alle 11 della notte per i negozi del centro storico, ha già ulteriori problemi strutturali, organizzativi ed economici da risolvere visto che molti saranno costretti, per far fronte a tale obbligo, ad assumere nuovo personale per garantire l’orario di apertura, a fronte di importanti sacrifici che non saranno certo compensati dai pressoché inesistenti incentivi statali.
OSLA concorda invece con l’organizzazione sindacale quando sostiene che “si dovrebbero mettere in piedi percorsi formativi che offrano ai giovani e ai disoccupati le conoscenze professionali necessarie per cogliere le opportunità di lavoro che offre l’importante settore del turismo”, tanto che la stessa organizzazione degli imprenditori già da tempo ha attivato corsi formativi di lingua, addirittura anche di russo e cinese, a prezzi agevolati ed accessibili per non occupati e disoccupati.