A volte le parole non bastano per esprimere una emozione. E in questo caso nulla di quello che potremo scrivere, renderebbe giustizia allo chef Gian Luca Francioni, il quale ha saputo donare una esperienza culinaria talmente forte e vivida, che sembra ancora di respirare gli aromi dei piatti prelibati che ha cucinato.
La giuria del prestigioso “Premio Chef Anno 2023” ha fatto visita all’Osteria Da Giulio, a Ventoso. Dopo le memorabili esibizioni degli chef Canarezza (Ristorante Cesare), Battarra (Amici Funstation), Ottavio Renzi (Il Ghetto), a prendersi con grande merito la scena è stato chef Francioni, il quale ha catturato l’attenzione dei giudici con la sua maestria nell’unire la tradizione locale, i tartufi, con la ricerca di prelibatezze più sofisticate.
Francioni è noto per la sua passione, l’uso attento di ingredienti freschi e a chilometri zero. La sua figura tuttavia emerge e brilla nel panorama gastronomico sammarinese anche come innovatore. L’Osteria Da Giulio, si è rivelata una autentica gemma culinaria, con una attenzione smodata alla clientela, ai particolari, alla presentazione dei piatti, alla loro esibizione visiva e olfattiva, che ha lasciato i commensali letteralmente senza parole, e non soltanto perché le mandibole erano impegnate con ben altro!
La serata è scivolata via leggera, i piatti, autentici trionfi di gusto, hanno raccontato la storia di Francioni, la sua esperienza, il suo modo di vivere la cucina e il suo lavoro.
Una passione che traspare dalle sue parole, dalla sua presenza in sala mai invadente, ma capace piuttosto di condurre per mano i presenti verso le curiosità, la storia, di una ricetta.
Si è partiti con piada e pane fatti in casa, salame nostrano tagliato a tocchi direttamente dai commensali, un particolare formaggio di pecora, fra cui una specialità allo zafferano. Una semplicità che non deve trarre in inganno, perché ha dato semplicemente il la ad una esplosione di sapori e ad un cucina più ricercata.
Ecco allora che chef Francioni si materializza con una prelibatezza che è difficile ritrovare da altre parti.
Un “roll” di carne Wagyu con tartufo bianco rigorosamente “grattato” sul momento.
Abbiamo tutti chiuso gli occhi mentre lo gustavamo: una “botta” alle papille gustative che ha lasciato per qualche minuto la tavolata in rispettoso silenzio.
E mentre uno spettacolare Brugneto riserva, offerto dalla Cantina di San Marino, arrivava in tavola, ecco materializzarsi i tortellini in brodo. Quelli veri, fatti in casa. Sapori che a tanti hanno ricordato le nostre nonne, i Natali di una volta. Emozioni allo stato puro.
Ma come si dice in questi casi, il bello deve ancora venire.
La giuria ha potuto così apprezzare altre prelibatezze che non è facile ritrovare in zona e sicuramente, anche quando si trovano, non vengono esaltate in questa maniera.
Spazio in sala a sua maestà la bistecca Tomahawk dall’Irlanda e alla Shiroi Platinum Seal 7+: filosofia giapponese, ma carne in questo caso 100% italiana.
I lettori capiranno a questo punto il senso dell’incipit: impossibile davvero trasmettere a parole il gusto, l’aroma, la poesia di questi piatti.
Cottura semplicemente perfetta per tagli di carne da oltre un chilo. Sapori decisi per la Tomahawk e più morbidi e delicati per la Shiroi. Un connubio perfetto, accompagnato da erbe, cipolle caramellate, gratin e pastrocchio. Spettacolo nello spettacolo il “taglio” delle bistecche avvenuto alla presenza di Chef Francioni, le cui capacità di intrattenimento hanno se possibile esaltato ulteriormente l’atmosfera del locale. Una esperienza completa: ecco la parola giusta.
Una torta della nonna ha chiuso una serata memorabile e, come si dice in questi casi, “da raccontare” per l’invidia di chi non c’era.
Che cosa aggiungere di più? Come abbiamo avuto già modo di scrivere San Marino può ormai contare su chef e locali di livello eccelso, che andrebbero conosciuti e ancor più valorizzati.
Chef Francioni ha lasciato un’impronta significativa in questa edizione del premio, omaggiando non solo la ricchezza della tradizione marchigiano-romagnola, ma anche sperimentando e portando in territorio da fuori, i più preziosi tesori culinari.
L’Osteria da Giulio si erge come un luogo imprescindibile per gli amanti della buona cucina, dove tradizione e innovazione si fondono in un’esperienza gastronomica straordinaria.
La Serenissima