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  • San Marino. Ostruzionismo di RF, Rete, Motus. Costa ai cittadini fino a 12.360 euro al giorno! Perchè non copiare l’Italia sul “voto di fiducia”? … di Enrico Lazzari

    Enrico Lazzari

    Se la strategia, se la linea che l’opposizione parlamentare ha scelto per adempiere al suo compito di vigilanza costruttiva in questa Legislatura è quella vista la scorsa settimana, non posso che prevedere una legislatura caratterizzata da continue tensioni e dalla spettacolarizzazione dei lavori nella più alta “camera” del potere legislativo sammarinese.

    In pratica, sintetizzando e semplificando: nulla di buono per i cittadini e per lo sviluppo economico del Paese.

    Mi spiego meglio… Cosa ricordano i cittadini, oggi, dei lavori consiliari della scorsa settimana? Due cose. Solo due cose, le meno interessanti:
    – la sterile polemica sulle dimissioni da incarichi incompatibili di due Segretari di Stato
    – una marea di interventi fotocopia uno dell’altro che hanno visto prendere possesso del microfono una inutile infinità di oratori.

    Ma, mi chiedo, è legittimo -intendo moralmente, visto che regolamento parlamentare e legge lo permette- paralizzare i lavori consiliari e ritardare il varo di provvedimenti importanti per il Paese, con il solo fine di conquistare qualche consenso fra la fetta di elettori più ingenui e mal informati? A mio parere no, perchè ciò significa anteporre gli interessi di “bottega” a quelli del Paese, che dovrebbero essere la priorità di ogni azione e forza politica.

    Non capisco, e non condivido -come presumo gran parte della società sammarinese- neppure la frenetica ricerca della condivisione che stanno portando avanti i partiti di maggioranza che superano ampiamente, per numero di seggi, la maggioranza qualificata dell’Assemblea e hanno quindi i numeri per prendere una decisione e concretizzarla. Chi governa si deve assumere le sue responsabilità.

    Certo, non essendo prevista sul Titano una procedura simile al “voto di fiducia” italiano -a proposito, perchè non introdurla in questa legislatura che avrebbe i numeri per farlo?- la maggioranza può ben poco contro l’ostruzionismo delle minoranze. Ma sul resto il “tirare dritto” appare oggi, più che un diritto dato dal recente voto politico, addirittura un dovere visto l’alto debito pubblico su cui intervenire.

    Invece, i “Sessanta” perdono ore ed ore su tematiche che potrebbero essere risolte in qualche minuto, come -ad esempio- le tempistiche delle dimissioni da incarichi incompatibili di due Segretari di Stato. Si rileva un presunto problema? E’ perfettamente inutile cimentarsi in millemila interventi in Consiglio Grande e Generale quando basterebbe un esposto agli organismi competenti per valutare la fondatezza o infondatezza della “denuncia”.

    Addirittura nel “caso-Ciacci” -oggi è nota l’infondatezza delle censure delle opposizioni, al pari dell’altro caso- si è sfociati nell’assurdo, fornendo materiale a chi realizza “meme” e inventa barzellette (leggi qui).

    E’ questa l’azione politica che serve al Paese? Servono a favorire, accelerare, rendere migliore un piano di sviluppo serio e definito sul lungo termine che il Paese attende dai tempi dell’uscita dekl Titano dalla “Black-List”, 10 interventi, su ogni emendamento, su ogni cavillo, uno fotocopia dell’altro? Non ne basta uno, visto che, poi, il prolungamento dei lavori consiliari rappresenta un costo non trascurabile per le casse pubbliche, quindi un dispendio di risorse che, se non buttate in inutili gettoni di presenza a vantaggio solo dei “Sessanta”, potrebbero contribuire, magari, ad aumentare le risorse destinate al servizio sanitario?

    Invece, nell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale, oltre alla polemica sui due Segretari di Stato, abbiamo ascoltato una marea di interventi fotocopia uno dell’altro, abbiamo visto discutere e votare decine di emendamenti inutili e, talvolta, addirittura pretestuosi, inapplicabili nel merito…

    Ma i sammarinesi sanno che ogni mezza giornata trascorsa in Consiglio Grande e Generale da un suo membro costa alle casse pubbliche 51,50 euro (molto meno in caso di dipendente pubblico, che però aggiunge al gettone il normale compenso orario del suo lavoro, senza prestare servizio in “ufficio”), ulteriori 103,00 euro in caso di prolungamento dei lavori dopo le ore 21:00 e altrettanti se la seduta va altre la mezzanotte. 

    Ciò significa che ogni volta che la minoranza parlamentare, oggi rappresentata da Repubblica Futura, Motus Liberi e Rete, fa ostruzionismo in Consiglio Grande e Generale, si determina un costo che può arrivare fino all’aumento di un totale di 12.360 euro giornalieri dei costi della seduta per le casse pubbliche? Che, poi, in una sessione di 5 giorni, diventano oltre 60 mila euro di costi in più del necessario…

    Pensate che se minoranza optasse per l’ostruzionismo in tutte le sessioni, in un anno si potrebbero determinare fino a 700.000 euro di costi inutili per le casse pubbliche, che diventerebbero tre milioni e mezzo in una legislatura. Cosa si può fare con 3.500.000 euro?

    Okay, sono d’accordo che sono cifre ipotetiche e che nessuna minoranza adotterebbe per “sempre” una simile e sterile strategia politica, ma ciò rende palese a tutti, anche agli “eletti” nelle fila di Rete, Repubblica Futura e Motus Liberi, che il più evidente e concreto effetto dell’ostruzionismo parlamentare è l’irresponsabile aumento dei costi di ogni sessione e lo “scippo” delle medesime risorse -più o meno ingenti che siano- da interventi che potrebbero andare a vantaggio della popolazione e dello sviluppo.

    Enrico Lazzari