Gentile direttore,
ho letto il suo articolo in merito alla condanna di Facebook da parte del tribunale di San Marino arrivata in forma celere ed efficiente, e condivido il plauso delle istituzioni tutte, però mi domando perchè da anni innumerevoli cause presso lo stesso tribunale intentate da centinaia di semplici cittadini giacciono sepolte nei cassetti, moltissime delle quali già non piu’ procedibili per intervenuta prescrizione, siamo di fronte ai soliti due pesi e due misure?
Io personalmente ho visto svanire cause perchè il giudice inquirente incaricato non ha svolto nessuna indagine, questo confermato per iscritto dal dirigente del tribunale.
Quindi se da una parte quando lo stato deve incassare i processi sembrano prendere una via preferenziale, dall’altra i normali cittadini si vedono negato il loro diritto ad un giusto e celere processo?
Ho conoscenza di moltissime cause intentate allo stato alla CEDU per questa ragione, quindi penso che se da una parte è un ottima notizia dall’altra il diritto dovrebbe essere sempre garantito ai cittadini, cosa che purtroppo non accade o non così celermente.
Spero, però, che Facebook si comporti esattamente come ha fatto il nostro Stato con Asset Banca cioè ignorando di fatto, non concedendo di sua sponte un congruo risarcimento danni ai soci Asset, la sentenza di appello e di primo grado civile emessa dal proprio tribunale.
Credo in realtà ci sia ben poco da gioire.
Grazie per lo spazio che vorrà concedermi.
Un affezionato lettore