Padri e figli per un futuro migliore
In più di una occasione ho cercato di aprire la politica ad una analisi profonda per individuare le cause del suo stato comatoso; per cercare di riallacciare le generazioni attraverso i ricordi, le esperienze vissute, le conoscenze acquisite, i cambiamenti sociali e umani intervenuti. Ho sempre pensato che era ed è importante mantenere le nostre radici e le nostre peculiarità; tenere insieme nonni, figli e nipoti per l’eredità della memoria e per la socializzazione della comunità; evitare l’importazione di pratiche burocratiche assurde, di scopiazzare male strutture esterne esagerate e inutili, di affidare poteri strategici a faccendieri criccaioli e disonesti, aspiranti a colonizzare San Marino. I miei pensieri, le mie riflessioni e i miei scritti sono stati spazzati via dal vento del Palazzo e dal generale disinteresse, ma di fronte allo stato pietoso del Paese non intendo demordere e ritorno all’attacco.
Facendo un esame oggettivo della crisi che incombe nella politica, emerge chiaramente che le cause non si possono attribuire soltanto alla questione morale. In realtà sono venuti a meno i legami tra passato, presente e futuro; tra i padri e i figli. Negli Anni Novanta è partita una furibonda gara ad eliminazione che ha registrato emarginazioni, persecuzioni, rivalse, discriminazioni, censure, azioni delinquenziali, disconoscimenti. Tutto ciò, condito da ambizioni e presunzioni infinite, lotte di potere, atteggiamenti padronali, caccia al dissenso. E’ stata una rottura per convenienze personali che ha portato gravissimi danni al Paese. Ancora oggi subiamo le conseguenze del pazzo ventennio dei giovani- vecchi disposti a vendere anche la mamma per comandare e far soldi. E’ dunque necessario e urgente che si dia vita ad una operazione politica raffinata ed unitaria che superi questa rottura generazionale e trovi il modo di riallacciare il filo della trasmissione ai giovani dei valori, delle conoscenze, del senso dello Stato, della cultura repubblicana.
Non sarà facile e non saranno tempi brevi, ma qualcuno dovrà mettere insieme una intelligenza collettiva che apra una via nuova nell’interesse superiore della nostra Repubblica. E’ questa la strada del cambiamento verso un futuro migliore che può essere costruito dai sammarinesi di buona volontà al di fuori di ideologie ottocentesche e di tribù partitocratiche, ma animati da idee di umanesimo, di libertà, di solidarietà e di progresso.
Emilio Della Balda