Iniziata la sessione di novembre del Consiglio Grande e Generale che precede quella “natalizia” durante la quale quale si dovrà discutere del Bilancio dello Stato. Bella gatta da pelare! Ci sarà da ridere per non piangere. Soprattutto sarà interessante vedere dove saranno effettuati i tagli alla spesa pubblica, visto che sin ora ogni taglio non è stato indolore e su ognuno si è dovuto intervenire per cicatrizzarlo, dovendo sempre fare una marcia indietro. All’ordine del giorno del Consiglio in fase di svolgimento anche le prime istanze d’Arengo che in questo semestre sono soltanto sei. Un numero decisamente scarso per un’arma che ultimamente molti cittadini hanno sempre saputo usare e che è simbolo da sempre di vera democrazia.
I cittadini purtroppo si sono stancati nel vedere accettate le proprie istanze, che poi spesso cadono nel dimenticatoio, nei cassetti di qualche segreteria non vedendo la loro attuazione oppure veder raggirata la decisione del Consiglio con il solito ordine del giorno per evitare così di dover prendere decisioni che potrebbero essere impopolari e far calare i consensi.
Un’arma forgiata nell’Arengo dei padri famiglia, diventata non più letale, che non è più in grado di far valere affermare le istanze dei cittadini. Siamo arrivati alle lettere anonime. Ci mancavano solo quelle. Credo che si sia toccato il fondo. ogni considerazione la lasciamo ai benpensanti. Scherzosamente molti si chiedono se Bersani salirà anche a San Marino per tentare di smacchiare il “gattopardo” visto che con Berlusconi ha fatto una figura di mer..?
Chissà che non abbia più fortuna il vecchio comunista felsineo! Pensate cosa diventerebbe il nostro Consiglio Grande e Generale se, ad ogni sessione, si dovesse dar lettura di una lettera anonima, oggi di un “gattopardo” domani, magari di una “iena, o di un “leone” o di una “tigre”, che prendessero di mira ora Tizio, ora Caio.
Ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli! Speriamo che questo fe- nomeno “epistolare” non diventi una moda ma che resti un fatto a se stante. Di beghe ‘sto Paese ne ha gia’ fin troppe!
Paolo Forcellini