Anche a San Marino, dopo la Tangentopoli italiana, stiamo vivendo quella sammarinese, che il sottoscritto sul suo nascere ha battezzato Titanopoli, termine che, vedo con piacere, è stato adottato da altri organi d’informazione. Anche nel nostro Paese, che si credeva fino a ieri immune da tutto ciò la magistratura sta mettendo il “pepe al sedere” a molti politici e a molti loro amici con le loro inchieste che hanno già fatto vittime illustri e fatto aprire le porte dei cappuccini.
San Marino sta vivendo un periodo difficile ma che forse servirà per guarirlo dalla cancrena in cui era caduto, sperando che la medicina del Tribunale sia efficace e non lasci strascichi che possano portare ad una pericolosa ricaduta. Pertanto piena fiducia ai nostri magistrati che preferiscono lavorare nella più assoluta segretezza a differenza di un certo Di Pietro, oggi caduto nell’ombra, che ai suoi tempi appariva quotidianamente sui mass media.
Fra pochi giorni ricorre l’anniversario dei “Rovereta”. Di nuovo tornano alla ribalta quei giorni, con articoli pubblicazioni, e presentazioni di documenti ormai, noti ed arcinoti, fritti e rifritti di quei “Fatti” del 1957 che fanno passare in second’ordine i “Misfatti” di oggi! Se quello fu definito da qualcuno un periodo buio per la storia di tutti noi, quello del nostro recente passato è stato un periodo ”Aureo”, nel vero senso della parola, per la storia di pochi!
Ma la notizia più eclatante della settimana che mi ha colpito è stata quella della nostra partecipazione ad una fiera in Australia. Prodotti tipici del nostro territorio sono stati presentati in quel lontano continente dove sembra siano stati molto apprezzati. chissà se dopo i russi, i cinesi non avremo anche per la prossima estate una invasione di aborigeni? Sarà bene che i ristoranti comincino a premunirsi, prevedendo nel menù dei loro esercizi anche bistecche di canguro. come se non bastasse siamo andati in Kazakistan, dall’altra parte del globo, a vedere di portare le nostre imprese di costruzione, che qua da noi non hanno più lavoro dopo aver riempito di cemento tutto il territorio.
Forse le autorità di quel Paese non sanno come lo abbiamo ridotto.
Paolo Forcellini