Il ferragosto si avvicina. Anche il solleone sembra essersene accorto. Un ferragosto che fa ben sperare per il futuro della Repubblica per una sua immediata ripresa economica che sarà molto più efficace ed immediata dell’uscita dalla black list, dell’aeroporto Fellini e neppure del futuribile parco Scientifico e tecnologico quella ripresa che avremo sicuramente con i Giochi.
Sì perché finalmente sembra che, dopo anni di tentennamenti, paure, timor reverenziale verso l’Italia, uscite estemporanee ora di questo o quel personaggio e di puritani dell’ultima ora, l’esecutivo si sia deciso ad aprire sale da gioco nella Repubblica.
E per favore non veniamo a dire che con tale iniziativa aumenta la malavita a San Marino. Basta non volerlo, basta fare attenzione, basta mettere in atto tutte quelle iniziative che il governo ha previsto, perché a San Marino non salgano più malavitosi di quelli che già da tempo hanno varcato i nostri confini, richiamati dalle “sirene” del paradiso fiscale. Certamente l’apertura di case non sarà la soluzione di tutti i nostri mali, ma sicuramente l’inizio di una ripresa che tarda a venire e della quale sin ora, fra una chiacchiera e l’altra, fra un perditempo e l’altro, fra un divieto e l’altro che i partiti si sono incrociati, la politica non ha saputo dare una risposta.
Finalmente sembra che qualcuno si sia “svegliato” e se dobbiamo rompere un trattato, vecchio di più di sessant’anni con la vicina Italia, non dovremo farcene uno scrupolo.
l’Italia, dopo gli avvenimenti di questi ultimi anni cui abbiamo dovuto chinarci ai suoi voleri, non credo non possa che rispettare la nostra intenzione di rivedere quanto negli anni ’50 abbiamo concordato con lei sul gioco d’azzardo.
Paolo Forcellini