San Marino. Paolo Ghiotti, ex presidente della Consulta cittadini esteri: I piloti della “checa” anticonsulta

San Marino mura bandieraNel periodo della seconda guerra mondiale, durante l’occupazione tedesca, puntualmente ogni giorno, spuntava da sopra il monte Titano un aereo alleato da ricognizione che aveva il compito di sganciare  una “bombetta” su un qualsiasi obiettivo nemico.

L’aereo era stato battezzato “la checa”, penso per similitudine ad un uccello rapace che, prima di scendere in picchiata sulla preda, fa un largo giro di ricognizione.

Quello che succede oggi mi ha fatto ricordare questo particolare, perchè alla vigilia di ogni Consulta, in maniera simile, arriva puntualmente una “checa” che la bombarda anche con parole offensive.

I piloti della “checa” anticonsulta sono spesso ignoti, ma più spesso a noi noti per la loro attività negativa.

Sulla 39° Consulta ha sganciato la sua “bombetta” Lou Francioni, un sammarinese residente a New York che forse è convinto di aiutare la causa dei sammarinesi non residenti denigrando la Consulta, unico organo riconosciuto dal Governo ed unico luogo nel quale possiamo difendere i nostri diritti e le nostre posizioni.

Egli conclude dicendo: “questa è una mia riflessione, e chi legge si faccia la sua”.

Accolgo questo invito rispondendo a quanto da lui espresso.

Il mio professore di filosofia amava dire:”gli esempi, per quanto perfetti, zoppicano “.

Ritengo che  quello usato da Francioni (del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto) sia addirittura senza gambe.

Il suo intervento è zeppo di sottili (ma non tanto) offese e ripete fino alla noia le stesse cose di solito usate dai detrattori, senza accorgersi che quanto ha scritto non è altro che una realtà  vista solo  da lui e da qualche altro.

Infatti è finito il tempo, che ”loro” forse hanno vissuto, delle pacche sulle spalle e delle cene offerte dai partiti,

Queste cose, appartengono al passato, poichè la Consulta da molti anni ha girato pagina e ha abolito quegli incontri da lui e da altri continuamente menzionati, concentrandosi sui problemi non risolti e sulla difesa dei diritti dei cittadini non residenti.

Cosa ha fatto la Consulta in tutti questi anni, cioè da quando non sono “loro” a dirigerla?

Ha  lavorato sodo per eliminare il famigerato articolo 7 della legge sulla cittadinanza, che in pratica impediva di votare alle nuove generazioni non residenti.

Ha lavorato sodo  per far tornare la Consulta da “Organismo”, definizione a cui era stata declassata con una modifica alla legge sulla Consulta e che implica la non decisionalità, ad “Organo” dello Stato, termine che le garantisce autonomia , decisione e rispetto.

Ha lavorato sodo per incrementare l’empatia, i contatti, la reciproca conoscenza fra cittadini residenti e non residenti, prendendo contatto con ogni tipo di associazionismo, di categoria, di assistenzialismo.

Un esempio, le riunioni  con le giunte di Castello con relativa cena offerta loro dal Consiglio della Consulta, che si svolgono regolarmente ogni anno in ottobre e sono state istituite da una decina di anni.

Ha portato proposte costruttive per il bene del Paese, regolarmente ignorate, ma reali.

Ma se da parte dei rappresentanti di Governo o dei partiti politici non vi è la dovuta attenzione verso esigenze e proposte dei sammarinesi all’estero, questo non va imputato ai dirigenti della Consulta, che lavorano con impegno ed a titolo puramente di servizio.

Ritengo che le critiche gratuite alla Consulta e di conseguenza a chi l’ha portata avanti per tanti anni con fatica ed abnegazione, senza il dovuto riconoscimento nemmeno di coloro che beneficiavano del suo lavoro, siano veramente ingiuste.

In quanto poi al fatto di paragonare ad un tacchino o ad un cane i propri fratelli, che in buona fede spendono il proprio tempo per il bene di tutti, denota una bassezza di sentimenti senza precedenti.

Questa è una mia riflessione, ma è anche una mia indignazione.

E ritengo non solo mia.

Paolo Ghiotti.

Ex presidente della Consulta.