San Marino. Pareggio di bilancio, ma la nota dolente è l’ISS.

soldiPareggio di bilancio per il 2015, oltre 10milioni di euro di disavanzo previsti per il 2016, poi ancora rapporto Fitch e liquidità dello Stato. I lavori della Commissione consiliare Finanze ieri si sono aperti con la presentazione del Programma economico 2017 da parte del segretario di Stato alle Finanze, Gian Carlo Capicchioni. «L’economia sammarinese – dice il segretario – sta mostrando segnali di stabilizzazione e di una timida ripresa dopo anni di crisi, anche se i segnali positivi sono meno forti di quanto auspicato ed auspicabile». Il bilancio dello Stato, quale indicatore dello stato di salute dei conti pubblici e delle politiche pubbliche «indica che anche per il 2015 sarà raggiunto il pareggio di bilancio.

Infatti, il rendiconto generale dello Stato – entra nello specifico Capicchioni – per l’esercizio 2015 chiude con un disavanzo di 403.024 euro (dato provvisorio) a fronte di un disavanzo previsto in sede di variazione al bilancio di 7.710.266 al raggiungimento del risultato positivo hanno concorso gli interventi sul contenimento della spesa sia in conto competenza che in conto residui ed al consolidamento delle entrate soprattutto quelle fiscali». Poi c’è il futuro. «Il bilancio dell’esercizio 2016 prevede un disavanzo di 10.846.427 l’obiettivo del governo è di raggiungere l’equilibrio di bilancio in corso d’esercizio, in sede di variazione di bilancio e in fase di chiusura del bilancio consuntivo 2016. Ma sul 2017 i problemi iniziano ad esserci, è l’anno delle elezioni, con maggiori costi, con il raddoppio dei contributi ai partiti e altri fattori».

Capicchioni rileva infatti che «non ci sono più poste straordinarie attive, abbiamo necessità di rafforzare alcuni settori della Pa, alcuni sono stati a ridotti a tappeto, alcuni, come forze dell’ordine e tributario hanno necessità di essere rafforzate». Nota dolente è il costo dell’Iss: «L’Istituto ci chiede 72 milioni per il 2017 solo per la spesa sanitaria, altri 17 per il discorso previdenziale», cifre che rappresentano un ‘colpo mortale’ per le finanze pubbliche. «Se vogliamo che l’Iss funzioni è chiaro che ha un costo – prosegue – ma difficilmente riusciremo a mantenere il bilancio 2017 in equilibrio, cosa invece necessaria per consolidare i conti pubblici e trovare quella liquidità necessaria per il funzionamento della ‘macchina’». Di qui la necessità di attuare riforme strutturali: previdenza, ammortizzatori sociali, completamento del mercato del lavoro, imposizioni dirette. Diversamente «oggi – conclude il segretario di Stato – ci troviamo con la coperta molto corta». Il Resto del Carlino