La trattativa dura da tempo e presto il Credito industriale sammarinese potrebbe finire nelle mani degli arabi. «Ne stiamo parlando già da un po’ – conferma Marino Grandoni, beneficiario effettivo di oltre l’85% del pacchetto azionario, insieme a Daniele Giudi, attraverso Banca Partner –, da più di qualche mese. E ora la trattativa possiamo dire che è a buon punto». Negli ultimi giorni i contatti tra San Marino e Arabia Saudita si sono intensificati. L’ultimo incontro, quello che alla fine potrebbe risultare decisivo, è avvenuto lo scorso fine settimana al Grand Hotel di Rimini. «Si tratta di un gruppo di imprenditori nel campo dell’ingegneria dell’Arabia Saudita con i quali collaboriamo da tempo, al di là di questa operazione – racconta Grandoni – E’ nato questo ottimo feeling e penso che questo sia un fatto molto positivo per tutto il Paese. Ci si riempie spesso la bocca con il termine internazionalizzazione. Eccone un esempio concreto, non solo chiacchiere».
La firma sul passaggio di proprietà potrebbe avvenire a breve, ma prima sono d’obbligo alcuni step fondamentali. «Servono le autorizzazioni di Banca Centrale che dovrà mettere in atto tutte le verifiche di rito», spiega il costruttore sammarinese che ci tiene anche a precisare che «il Credito industriale sammarinese non è affatto una banca in difficoltà. Abbiamo deciso di compiere questo passo perché lo riteniamo necessario per uscire da un mercato locale asfittico. Diciamo pure che si tratterebbe di un salto di qualità passando da una dimensione casalinga a una decisamente più internazionale. Un passo necessario». Naturalmente Grandoni non ha nessuna intenzione di rivelare le cifre dell’operazione, anche se traspare una certa soddisfazione. Il management non si tocca, e nemmeno i posti di lavoro, attualmente un centinaio circa.
«Non solo i posti di lavoro saranno tutelati – assicura Grandoni – ma saranno pure incrementati. Ho parlato di un salto di qualità e sono certo che lo sarà. Ci sarà un rilancio importante».
do.fi.
Il Resto del Carlino