San Marino. Parla il prof. Ranieri Razzante: “L’intelligence è la vera protezione degli ordinamenti democratici” (di David Oddone)

In occasione dell’Internet safer day, che ricorre oggi a livello internazionale, abbiamo avuto l’occasione di scambiare qualche battuta con il prof. Ranieri Razzante. Riportare qui il suo curriculum porterebbe via sin troppo spazio. Docente di “Intermediazione finanziaria e Legislazione antiriciclaggio” nell’Università di Bologna; insegna altresì “Legislazione antiriciclaggio” presso la Scuola di Polizia Tributaria della GdF; è stato Consulente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali anche straniere; ha fatto parte della Commissione MEF per la redazione del TU Antiriciclaggio e dello Steering Committee del Ministero dell’Economia (Direzione III) per l’attuazione del programma “Security and Safeguarding Liberties – Prevention of and Fight against Crime”, della Dg Freedom, Security and Justice della UE. Vi assicuriamo che questa è solo una minima parte del lavoro svolto da un personaggio che nell’ambiente non ha bisogno di presentazioni ed opera ai vertici dello Stato italiano.

 

Professore, in concomitanza con il “Safer internet day” si alza il livello di guardia e di attenzione verso le minacce esterne. L’Italia ha gli strumenti per difendersi dal cyber terrorismo?

“L’Italia ha gli strumenti, è un po’ indietro nell’implementazione. Ma le forze di Polizia e l’ACN sono sicuramente all’altezza”.

 

Quanto c’è di vero nel dire che oggi le guerre si combattono soprattutto dalle “scrivanie”?

“Le guerre migliori sono quelle ibride: dare ordini ‘dalle scrivanie’ agli eserciti ma, soprattutto, con un pulsante di un pc ‘lanciare’ direttamente degli attacchi. E’ meno costoso e più efficace, di sicuro”.

 

La guerra fra Russia e Ucraina potrà avere ripercussioni per l’Europa sul piano degli attacchi di cyber terrorismo? Cosa dobbiamo aspettarci?

“Indubbiamente la guerra in corso ha segnato un cambio di passo nella strategia cyber, sia dal punto di vista degli attacchi diretti ai nemici, sia della propaganda. Ma non si può cercare solo lì la ragione dell’incremento dei cyberattacchi”.

 

Quanto è pericoloso il fenomeno delle cosiddette “fake news”?

“Fake news: una nuova ‘arma’ contro nemici e, perché no, anche ‘amici scomodi’. Il web ha queste controindicazioni, tra le altre. E’ troppo facile ‘falsificare’ le realtà che vi vengono rappresentate, essendo poi assai più lento e difficile il ripristino della verità. Il danno per le vittime è indubbiamente più elevato di una fake su un giornale”.

 

Recentemente è stata confermata dal tribunale sammarinese una sanzione di 4 milioni di euro ad un colosso del web per la diffusione, ritenuta indebita, dei dati personali di circa 12.700 sammarinesi. Che ne pensa?

“Semplice: lo scraping sarebbe anche consentito (ad es., se si accettano i cookies), ma con autorizzazione successiva degli utenti per utilizzi mirati. E qui non c’era. La violazione appare palese. L’uso indiscriminato dei dati su internet deve essere arginato”.

 

Quanto è importante avere una intelligence efficiente e qual è la sua funzione?

“L’intelligence è la vera protezione degli ordinamenti democratici. Essa individua le minacce, con logiche predittive, e concorre a neutralizzarle anche con le forze sul territorio, di polizia o militari. L’Italia ha una delle migliori intelligence al mondo, è sicuro. Ma l’affinamento del crimine internazionale viaggia velocissimo. L’attenzione ai servizi di sicurezza è la priorità di ogni paese civile”.

David Oddone

(La Serenissima)