I componenti del Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio sostituiti in data
10.04.2017, preso atto del bilancio di Cassa di Risparmio chiuso al 31.12.2016
depositato in Tribunale il 18.08.2017 ed alla luce dei comunicati stampa e delle
numerose prese di posizione pubbliche sui mezzi di informazione e sui social media,
ritengono doveroso precisare quanto segue:
– il Cda precedente non ha potuto redigere una bozza di bilancio per l’esercizio 2016
in quanto non era a conoscenza di tutti gli elementi necessari; pertanto ha approvato
esclusivamente una situazione contabile che, come dichiarato nell’ assemblea del 10
aprile 2017, non comprendeva nè le valutazioni conseguenti all’AQR nè
l’aggiornamento delle stime sul gruppo Delta effettuate annualmente dalla società
KPMG. Si specifica che gli incontri tra CRSM e Banca Centrale sugli esiti dell’AQR
sono avvenuti nel mese di luglio e la relazione di KPMG sul gruppo Delta è giunta in
data successiva al 10 aprile 2017;
– non è possibile effettuare una comparazione semplicistica del bilancio 2016 con i
bilanci precedenti in quanto, come indicato a pag.30 della relazione al bilancio
depositato, Cassa di Risparmio “… ha applicato nuove e più rigorose metodologie
nella valutazione delle Esposizioni creditizie nei confronti di Delta”… Tale
scelta improntata “alla massima prudenza valutativa” prevede l’utilizzo di criteri a
tutt’oggi non ancora vigenti nella normativa sammarinese. Lo stesso aspetto è stato
rilevato anche dalla società di Revisione AB&D che nella relazione al bilancio
evidenzia testualmente come “in discontinuità col passato hanno tenuto conto dei più
recenti e stringenti orientamenti internazionali (Basilea 3 e IAS IFRS)” e prosegue
chiarendo che le nuove metodologie adottate nella valutazione degli attivi nei
confronti del gruppo Delta, mirati alla massima prudenza valutativa, “hanno
privilegiato l’aspetto liquidatorio degli attivi sottostanti al piano di ristrutturazione
comprendendo esclusivamente gli elementi che allo stato attuale sono certi e
altamente probabili”, mentre fino all’esercizio precedente i bilanci di CRSM sono
sempre stati redatti applicando i dettami della LISF e della Legge sulle società in un
ottica di continuità aziendale;
– nella redazione del bilancio 2016 depositato, si legge:, “sono stati recepiti gli esiti
delle analisi di qualità degli attivi commissionati alla società di consulenza RIA Grant
Thornton S.p.A..” società che solo pochi mesi fa, ha ricevuto l’incarico dal nuovo
cda di redigere una valutazione del gruppo Delta, in luogo della relazione di
aggiornamento prodotta annualmente da KPMG, società di elevato standing
internazionale, che ha seguito le vicende del gruppo Delta fin dal 2010;
– sempre dalla Relazione al Bilancio depositato, si da atto correttamente che nel
corso dell’esercizio 2016 (quindi dal vecchio Cda) “Sono state comunque messe in
atto tutte le azioni volte ad ottenere il massimo recupero dei crediti realizzabili
efficientando sia l’attività di recupero sia rinegoziando i costi di recupero fissati in un
periodo commissariale con la società esterna al Gruppo, dedicata a tale tipo di
attività. Sono state portate avanti le azioni finalizzate al raggiungimento di tale
risultato (richieste di effettuazione di campagne “saldo e stralcio” sui portafogli non
performing; reiterate richieste di rinegoziazione alla società incaricata da SGCD delle
commissioni di recupero; costituzione nel 2016, in partnership con un Gruppo italiano
operante nella gestione del recupero crediti di portafogli NPL, di una società dedicataalla gestione per conto terzi di portafogli con sottostanti operazioni aventi
caratteristiche similari a quelle a suo tempo erogate dal gruppo Delta). Più in
dettaglio, obiettivo di questa partnership, la cui attività è stata iniziata nelle ultime
settimane del 2016, è la progressiva gestione in servicing di portafogli NPL di
proprietà di terzi tra i quali anche quelli rientranti nell’accordo (nel rispetto delle
disposizioni in esso contenute )”;
– in merito alla ventilata accusa in capo al cda precedente, dell’intenzione di cedere i
crediti rivenienti dal gruppo Delta, si precisa che CRSM si è sempre opposta ad ogni
proposta di vendita del portafoglio crediti; mediante il proprio membro del Cda di
Società Gestioni Crediti Delta S.p.A. (di seguito SGCD), come da evidenze
documentali, la Cassa sin da subito ha espresso la propria contrarietà all’ipotesi,
formulata nel maggio 2016 dalla SGCD di Bologna, di commissionare una
valutazione del pacchetto crediti Delta a società terze specializzate al fine di un
eventuale vendita. La continuità di tale determinazione è stata ribadita anche nelle
deliberazioni dell’attuale Cda di CRSM;
– l’attività principale del CdA precedente è sempre stata quella di riportare la Cassa
di Risparmio in utile operativo; a tal fine, sempre dal Bilancio depositato, emerge
come nel 2016 si sia riusciti a migliorare il margine di interesse (riportato in terreno
positivo, dopo anni di sofferenza, già nell’ultimo scorcio del 2015), che al netto dello
strumento ibrido, è risultato essere pari ad oltre 2,7 milioni di euro; da evidenziare
infine anche un ulteriore forte ridimensionamento delle spese amministrative il cui contenimento aveva dato apprezzabili risultati già nei precedenti esercizi.
Da quanto sopra esposto i componenti del Consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio sostituiti in data 10 aprile 2017 rigettano ogni accusa di aver redatto bilanci falsi o di aver occultato qualunque perdita e invitano a non diffondere notizie non vere relativamente alla presunta volontà di cessione dei crediti Delta. Infine si sottolinea come i Cda che si sono succeduti dal 2009, hanno cercato di gestire al meglio la gravosa situazione ereditata dal commissariamento Delta in totale accordo
con i soci della banca, gli organi di vigilanza ed i governi che si sono succeduti nel rispetto della normativa societaria e bancaria vigente tempo per tempo.