Il clima che si respira in assenza di ascolto è quello dello scoramento, non ci sono tanti ‘denti bianchi’ in giro, nel senso positivo del termine. Le prospettive di recessione sono evidenti, l’arrivo di costi non programmati come le bollette fa paura.
Soprattutto alle famiglie con due o più figli.
Dicono che il lavoro dei genitori è uno dei mestieri più difficili. Aggiungi che sono gli stessi che devono quadrare i conti, i bilanci famigliari. ‘Barbara stiamo cavalcando il dissenso?’
No!
Mi fermo qui, però fa paura chi lavora a testa bassa e non si guarda attorno pensando di fare solo bene.
Prendete un cane di piccola taglia che nuota e alzatelo, continua a sgambettare come se fosse ancora in acqua. La paura è questa, che si governi a testa bassa, senza condivisione.
Cresce l’incertezza. Si parla in questi giorni di Europa. Un passo avanti è il programma delle cinque o sei giornate di incontro con la cittadinanza per capire e far capire, per rendersi conto che cosa significhi adesione all’accordo di associazione.
In fondo credo che non lo sappiano neanche i maggiori esperti quali siano le ripercussioni su un piccolo Stato. Quindi la parola d’ordine è informare, informare! Un concetto a me molto caro ‘bisogna combattere a più non posso l’incertezza: è questa che brucia i mercati’. Non facile ma proviamoci.
Il punto non è quello di dominare gli eventi, è impossibile. Il Pres, in banca (bei tempi) entrava alle 20 nel mio ufficio e quando chiudeva la porta dietro di sé non era un gran momento.
Ve lo posso giurare. L’accusa più ricorrente, venuto a sapere di qualche errore banale o di distrazione era rappresentata da queste parole ‘Alza la testa quando giochi, non guardare il pallone a terra, guarda i compagni dove si spostano, sei a centrocampo e il gioco passa da te’.
Con qualche aggiunta che non posso riportare.
‘Gioca al volo, dai..’ e ..bip.. bip… Forza!!’ Gioca al volo, alza la testa, guarda i compagni altrimenti vai in tribuna e non parlava del giornale. Giocate al volo, alzate la testa altrimenti rischiate la tribuna.
Vale per molti, soprattutto chi ha responsabilità
di creare il gioco.
Barbara Tabarrini