San Marino, Partito Socialista rilancia il referendum sull’Accordo di Associazione con l’UE: «Gli elettori devono decidere»

Il dibattito politico sull’Accordo di Associazione tra San Marino e l’Unione Europea entra in una nuova fase grazie alla presa di posizione del Partito Socialista, che ieri ha rilanciato con forza la necessità di coinvolgere direttamente i cittadini attraverso un referendum prima della ratifica finale dell’accordo.

Secondo il Partito Socialista, che da anni sostiene questa posizione spesso in solitudine, “finalmente il dibattito prodotto da chi ha sollevato con coraggio la necessità di coinvolgere gli elettori sammarinesi ha penetrato la cortina di silenzio delle forze politiche, in particolare di chi ha le mani in pasta nell’‘Affaire Europa’”. Il partito sottolinea come la propria richiesta di referendum non sia strumentale, a differenza di altre forze politiche che, invece, hanno spesso scelto la “congiura del silenzio”, evitando di affrontare i problemi concreti legati all’accordo.

Il comunicato denuncia l’assenza di chiarimenti sui dubbi sollevati dalla cittadinanza: “Non è giunto uno straccio di risposta, mentre i cittadini dovrebbero essere informati in modo trasparente, semplificando le cose e mettendo nero su bianco i vantaggi concreti dell’Accordo e tutto quello che San Marino dovrà mettere in campo in materia di Ordinamento, Giustizia, Economia e sicurezza”.

Il Partito Socialista critica duramente le “dichiarazioni più assurde” di chi ha definito “difficile da spiegare” l’accordo persino da parte dei negoziatori, o chi ha sostenuto che il referendum sarebbe “fuori stagione” per via del periodo estivo, o ancora chi ha accusato gli stessi promotori del referendum di essere “contro la trasparenza”, quando invece è tutto il contrario.

Il comunicato evidenzia inoltre come alcuni abbiano cambiato opinione rispetto alla campagna elettorale e come si siano diffuse false aspettative su presunti “accessi a fondi europei”, definiti dal Partito Socialista “diametralmente opposti alla verità”.

Sulla disparità di giudizio rispetto al referendum, il partito osserva con ironia: “Se lo chiedono certe forze politiche è democrazia, se lo chiedono altri è strumentalismo. Strano modo di ragionare”.

Resta però un punto fermo condiviso: si tratta di “un passo molto importante che avrà ripercussioni per generazioni”. L’Accordo è stato definito “epocale”, “una tappa fondamentale”, “una conquista dello status più importante del Secolo”, anche se mancano ancora 75 anni alla sua conclusione.

In questo contesto, il Partito Socialista invita la politica sammarinese a “dire con chiarezza se vogliono un referendum sull’esito del negoziato prima che diventi un Accordo Internazionale”. “I cittadini capiranno esattamente come stanno le cose – si legge nel comunicato – e potranno decidere autonomamente”.

Il Partito Socialista, coerentemente, dichiara sin da ora di volere “che gli elettori siano informati in modo comprensibile e decidano in prima persona il proprio destino attraverso la celebrazione di un Referendum”.

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