San Marino. Pasquale e la magia di Natale …. di Salvatore Occhiuto

natalePasquale e la magia di Natale

Ennesimo capolavoro del pio e incompreso Pasquale.

Appena ritornato da Strasburgo dove ha ricevuto la benedizione papale applica la misericordia del bene comune senza confini.

Unico bene comune che riconosce è quello che gli permette di restare al governo.

Una compagine in cui i Segretari di Stato sono attaccati alle poltrone come l’edera al maestoso muro della storica Guaita.

La cittadinanza avrà per Natale un trenino rinnovato che, parafrasando una celebre canzone di Rino Gaetano esclusa dal Festival di Sanremo del 1976, imbarca Pdcs-Psd-Ap-Upr-Ps.

C’è ancora spazio… per altri come cantato in “Aggiungi un posto a tavola”, recital con Johnny Dorelli di fine anni settanta.

Il nocchiere Pasquale ha sempre mantenuto la rotta 2017 e ora anche i sedicenti moralizzatori salgono sul vascello dell’esecutivo, tanto l’opposizione a differenza della Smac è un’applicazione da Smartphone di nuova generazione.

Qualcuno dovrà scendere perché una Segreteria vale sempre una Messa anche se San Marino non è Parigi.

Probabilmente dalla stiva socialista sarà Giuseppe Maria Morganti a scendere sul molo mentre  sul cassero scudocrociato il fedele scudiero Mussoni rimarrà in plancia, malgrado la débâcle del referendum di maggio.

Infatti Belluzzi non è sacrificabile perché implicherebbe sconfessare la meravigliosa legge sulla stampa che pure la Corea del Nord ci invidia e il ragioniere Capicchioni ha appena aperto il libro dei conti.

Il mozzo promosso in mare aiuto timoniere Teodoro Lonfernini dovrebbe pagare il rifiuto di occuparsi del sacro territorio e avere elaborato senza interpellare Monsignore Pasquale il decreto sul commercio.

L’accademico Marco Podeschi e l’usato sicuro Paride Andreoli sono già all’imbarcadero ansiosi di condividere la missione della diplomazia interconfessionale.

L’aeroporto di Rimini è fallito e il Titano non ha lo sbocco sul mare, però Marco Polo Arzilli viene riconfermato in vedetta sull’albero della nave poiché nell’esplorare nuovi orizzonti è imbattibile: peccato che appena ci si avvicina spariscono d’incanto.

La cittadinanza può emigrare ma non i tre scranni di Ns che altrimenti lascerebbero il veliero congressista in balia delle onde morali di Ap.

Aspettando il naufragio tutti a bordo!

Salvatore Occhiuto