San Marino. Pasquale Valentini sulla consulenza Gozi

Pasquale Valentini, Pdcs, in comma comunicazioni CGG di ieri
Ringrazio la Reggenza per l’intervento iniziale e il richiamo a fare in modo che si comprenda che il Paese ha bisogno che prevalga l’interesse per il bene comune. E’ un richiamo mai scontato e va di pari passo il senso accalorato della Reggenza e l’atteggiamento che quest’Aula, in particolare il governo, continuano ad avere nei confronti dei nostri lavori. Questo richiamo della Reggenza fa vedere in quale contraddizione ci muoviamo in questo momento, mi riferisco al tema del diritto e della giustizia. Non sono temi secondari rispetto a quelli economici. Ci stiamo dimenticando che il nostro mandato parlamentare è personale, fare in modo che funzionino diritto e giustizia è un mandato personale dato dai cittadini.
Sono quindi sorpreso che ogni volta aggiungiamo forzature, per cui affrontare le questioni è sempre più difficile. Mi riferisco all’ultima commissione Giustizia. Non ne faccio parte, posso parlare di quello che è trapelato nelle comunicazioni più o meno uffciali che ci sono state. Non riesco a capire perché di fronte a un ricorso sulla legittimità costituzionale della legge, sulla cui base sono stati attribuiti poteri al dirigente del tribunale, si è voluto a tutti i costi procedere alla sua audizione, senza aspettare che il Collegio Garante potesse esprimersi. Spiegatemi perché una vicenda del genere è una perdita di tempo. Se c’è un ricorso che il Collegio garante ha riconosciuto ammissibile, è giusto procedere come se quel ricorso non ci fosse? Oggi si dicesse che non è legittima quella legge che ha attribuito determinati poteri, come si torna indietro? Ormai si è andati oltre e lo stesso Collegio garante è messo in estrema difficoltà. Non so se si capisce la gravità delle conseguenze di questo atteggiamento, il suo perdurare.
Sulla vicenda della consulenza dell’on. Gozi: non voglio entrare nel merito, c’è la magistratura, c’è un’indagine, se quella consuenza è reale o no, vedremo. Ma una domanda mi permetto di farla. Non posso immaginare che quella consulenza nasca in Bcsm, sarebbe un abominio. Un organismo asettico fa una consulenza a un politico in carriera di un altro Paese. Se la consulenza è arrivata, deve avere origine politiche.  All’inizio del negoziato Ue, dopo lunghe discussioni, abbiamo infatti evitato che nei comitati di trattativa vi fossero politici, sarebbe stato un boomerang. Guardate infatti ora in che marasma ci ha tirati. All’Italia e all’Europa non interessa la nostra Banca Centrale, ma vedere come San Marino si è mosso in questa vicenda. Dire