San Marino. Passaporto vaccinale? Serve più trasparenza e meno populismo – “Qui gatto… ci cova” la rubrica di David Oddone

Ho sempre apprezzato le posizioni espresse nel tempo dalla presidente degli albergatori riminesi, Patrizia Rinaldis. Equilibrata, mai sopra le righe. Ed ancora una volta mi trovo d’accordo con lei. Piccola premessa. L’Italia è un Paese particolare. Ma chissà, forse dalle altre parti è pure peggio ed è sbagliato pensare che l’erba del vicino sia sempre più verde. Ricordate quando, circa un anno fa, il tg cominciava a “battere” sui primi casi di Covid? Tutti a puntare il dito contro quei “patacca” che mettevano la mascherina. Poi la fila per fare i selfie durante l’aperitivo o a difendere la presenza e libera circolazione di chi proveniva dai focolai, magari dalla Cina. Perché tanto vuoi che arrivi pure qui il virus? Sia chiaro che non voglio puntare il dito contro nessuno. Dico solo che è sempre facile stare con la maggioranza. Pensare col proprio cervello invece è un esercizio faticoso. Se sei politically correct poi, a cambiare opinione e riposizionarti fai sempre in tempo. Ecco perché quando oggi vedo politici – certi politici – sbandierare il passaporto vaccinale, per poter fare questo o quell’altro, storco il naso. Torniamo allora alla Rinaldis, che proprio sul passaporto vaccinale si è espressa così: “Sono d’accordo a patto però che arrivino direttive certe perché quello che più ci danneggia è questo immobilismo che porta all’incertezza”. La possibilità ventilata da più parti di poter consentire gli spostamenti ai soli turisti che abbiano la copertura del vaccino anti-covid però è per la presidente degli albergatori riminesi “uno strumento discriminante in quanto, al ritmo attuale, in Italia difficilmente arriveremo a numeri alti prima dell’estate e sarebbe ingiusto bloccare i vacanzieri a prescindere”. C’è ben poco da aggiungere. Cosa vogliamo, fare muovere solo anziani e operatori sanitari che hanno ricevuto il vaccino? O quelli che – beati loro – sono magari sbarcati all’estero e sono riusciti ad avere l’antidoto prima degli altri? Per carità, viste le bastonate che ha preso la classe media, è possibile che soltanto chi percepisce una pensione o abbia dei bei soldini da parte possa permettersi le vacanze di questi tempi. Provocazioni a parte, la Rinaldis tocca anche un altro punto. La chiarezza. Io continuo a non vedere trasparenza sul piano vaccinale. C’è chi dice tutto e il contrario di tutto. Abbiamo esperti che sostengono una linea, altri che la smentiscono. Adesso viene pure fuori che anche col vaccino bisognerà tenere mascherina e distanziamento. E ancora, un particolare siero viene bloccato e tre giorni dopo o giù di lì rimesso in circolazione. No, non farò parte del coro di chi dice sì sempre e a prescindere, perché la maggioranza lo pretende. Voglio continuare a pensare con la mia testa, giusto o sbagliato che sia. Ma soprattutto è mio diritto e dovere insopprimibile, in qualità di giornalista, quello di pormi e di porre domande nel pubblico interesse. Mi rivolgo alla classe politica. Volete che la gente torni ad avere fiducia? Mettete le carte in tavola e cominciate a dare risposte chiare e univoche. Si prendano decisioni non sulla base dei “like” sui profili social, ma tenendo conto delle reali necessità dei cittadini, perseguendo il bene comune, non la popolarità o il populismo, che a quanto leggo purtroppo non sta solo a destra.

David Oddone

Rubrica “Qui gatto… ci cova”