SAN MARINO. PDCS: 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne “Vietato tacere ed arrendersi”

 

Vietato tacere ed arrendersi di fronte alle notizie della cronaca quotidiana sulle donne
vittime di violenza in ogni parte del mondo.
Alla violenza, ad ogni genere di violenza, è vietato arrendersi.
Tenere alta l’attenzione, denunciare, ricordare, sono un dovere civile ed un vaccino
contro l’indifferenza, la rassegnazione, i pregiudizi o una certa stanchezza. Davanti
all’assurdità di certi comportamenti, di fronte a condotte che ledono i diritti
fondamentali della persona, non si può tacere.
Non si deve nemmeno ignorare, o sottovalutare il problema, ma è necessario invece
intervenire, innanzitutto per proteggere la vittima, per evitare che la situazione
degeneri e gli eventi precipitino e succeda l’irreparabile.
Per contrastare queste forme di violenza occorre però affrontare il fenomeno in tutti
gli aspetti e aiutare così le donne a conoscere i loro diritti, le forme di tutela, le
modalità per proteggersi da un punto di vista fisico e psicologico.
Ancor meno può esserci un approccio giustificativo che attenui la gravità di certi
comportamenti perché siamo di fronte a reati inaccettabili.
Il grado di civiltà della nostra convivenza civile si misura dal modo in cui si trattano i
più deboli, i bambini, le donne, gli anziani e i malati. Una società che voglia reputarsi
civile, progredita e democratica non può tollerare che la dignità umana sia insultata e
calpestata.
Purtroppo i dati relativi a questi fatti ci dicono che le leggi, per quanto perfette, non
bastano da sole a prevenire e combattere il fenomeno della violenza in generale, e
contro le donne in particolare. La sfida è culturale e, perciò, è la più difficile da
combattere, ma non ci si può arrendere.
Si tratta cioè di fare in modo che i diritti fondamentali della persona non restino scritti
sulla carta, ma diventino una parte viva della nostra coscienza. Abbiamo bisogno in tal
senso di rifondare ambiti come la famiglia, la scuola, le istituzioni stesse, per
dimostrare che l’amore non è possesso, non è prevaricazione, ma affermazione
dell’altro.
Il magistrato Giovanni Falcone diceva: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano
le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. C’è
bisogno dunque di altre donne e di altri uomini che mantengano alta questa tensione
morale. Solo così nessuna persona, e nessuna donna in particolare, potrà non sentirsi
abbandonata.

 

 

Ufficio stampa PDCS