San Marino. Pdcs e alleati gelano l’entusiasmo di Libera e della minoranza interna al Partitone: “bocciato” l’emendamento congiunto fra Via delle Scalette e Via del Serrone.

Enrico Lazzari

Un comunicato apparentemente tecnico, che nessuno fuori dai protagonisti della politica sammarinese, avrà letto… Che, però, fra le righe, sembra rappresentare un secondo “tornado” che si abbatte sugli assetti politici sammarinesi, sia della maggioranza che su quelli interni del “Partitone”. Mi riferisco al breve comunicato diffuso poche ore fa da Pdcs, Npr (o quel che ne resta in maggioranza dopo il devastante “terremoto” abbattutosi sul Pss) e Motus Liberi. Ragion per cui merita un approfondimento.

Tutto ha inizio -o meglio avrebbe inizio, essendo una “lettura” logica quella che vado a produrre- con l’emendamento alla Legge di Bilancio sottoscritto unitamente dal Pdcs e da Libera, interpretato dai più come il primo passo di un irrefrenabile processo di intesa elettorale e di governo in vista delle elezioni politiche della -si presume- prossima tarda primavera.

Fra questi “più”, anche gli attuali alleati di governo del Partitone, immediatamente balzati sulla sedia… A dire il vero, ad un primo impatto, anche a me è parso un atto eloquente che faceva presupporre un avanzamento importante in tal senso. Una convinzione che, però,mi è durata da “Natale a Santo Stefano…”. Giusto il tempo di raccogliere, nei “corridoi” del Palazzo, le voci su chi, in Via delle Scalette, questo emendamento (leggi qui e leggi qui) lo abbia promosso: Francesco Mussoni… Lo abbiano immediatamente “sposato” Teodoro Lonfernini e Pasquale Valentini… Gli abbia dato “distrattamente” il via libera il Segretario Giancarlo Venturini.

A pensar male vestendo i panni di un celebre leader democristiano italiano, alla base del “tornado” dei giorni scorsi ci sarebbe, quindi, il solito scontro interno a Via delle Scalette, concretizzatosi -questa volta, al contrario di tanti altri tentativi- in una dirompente azione perpetrata dai “ribelli” interni dell’ultima ora (Mussoni e Lonfernini) e dalla “solita” corrente Cielle facente capo a Valentini.

La stragrande “alleanza” di maggioranza del Partitone, coalizzata attorno al Segretario Venturini, sarebbe quindi stata “gabbata” dal blitz dell’estrema minoranza interna. Ma la vittoria dei “guastatori” sembrerebbe essere durata molto poco visto il senso politico del comunicato congiunto dei partiti di maggioranza (leggi qui).

…Le forze di maggioranza -è la frase chiave del comunicato congiunto di Pdcs, Npr e Motus Liberi- si rendono disponibili a presentare una proposta più esaustiva del testo, con l’auspicio di poter trovare sullo stesso ampia condivisione”. Poche parole inappellabili: “…proposta più esaustiva del testo!”. Come dire: quell’emendamento non va bene e va modificato e integrato. In pratica lo stesso Partitone, che lo aveva presentato con Libera, dopo poche ore lo boccia clamorosamente!

E, con esso, gela ogni entusiasmo in chi, non solo internamente a Libera, già assaporava un nuovo assetto di governo e maggioranza all’indomani delle elezioni politiche ormai all’orizzonte. La nota congiunta di maggioranza, infatti, determinerà quasi certamente (se le “voci di corridoio” sopra citate fossero fondate, come tutto lascia supporre) un innalzamento delle tensioni interne alla Democrazia Cristiana, non tanto per la “distrazione” del Segretario e della maggioranza, quanto per l’ennesima azione di “ribelli” e corrente di minoranza interna ciellina che ha rischiato seriamente di far cadere il governo e frammentare la maggioranza attuale, indebolendo, conseguentemente, il Pdcs sullo scenario politico del Titano.

Sta di fatto, però, che se l’area socialista non saprà nuovamente coalizzarsi, magari recuperando in extremis anche il Pss di Augusto Casali, ben difficilmente in via delle Scalette potranno trovare una soluzione di aggregazione pre o post elettorale diversa da Libera. Infatti, se la attuale convivenza del Pss con le correnti, le componenti diverse dal vecchio Civico 10 -oggi facente capo al Segretario Matteo Ciacci- riuscisse a superare le attuali problematiche di convivenza, quella coalizione di sinistra sarebbe forse l’unico gruppo capace di conquistare anche una quindicina di seggi, visto il fascino che ancora sa esercitare sulla cittadinanza più anziana il simbolo recante il Garofano e la prospettiva di crescita dei consensi che un po’ tutti gli analisti danno a Libera nelle urne.

In ogni caso, i giochi sono ora anche formalmente riaperti. E nuovi “terremoti” sconquasseranno più volte il quadro da qui alla presentazione delle liste elettorali.

Enrico Lazzari