Serve una verifica di maggioranza… Parola di Federico Pedini Amati (MD), Segretario di Stato al Turismo. E, mi vien da aggiungere, di governo visto che come dimostra anche la tragicomica vicenda Des, dove il governo ha portato il provvedimento in Consiglio per poi accorgersi che non era certo che la maggioranza compatta lo sostenesse… Siamo quasi -vien da dire in questo periodo-ai livelli di serietà delle commedie natalizie di Boldi e De Sica…
Caro Segretario di Stato, cosa c’è ancora da verificare? La coesione, la progettualità di questo esecutivo è tramontata dietro le invalicabili montagne di individualismi, di faide politiche, di tentativi di “Opa” sui partiti di appartenenza, di ricerca disperata del consenso ormai perduto… Certo, una verifica può avere senso, ma solo se ha un fine preciso: non paralizzare il Paese fino alle prossime elezioni da tenere al più presto, magari creando coalizioni di forze politiche storicamente responsabili, rigettando nell’oblio della politica tutte quelle espressioni populiste e retoriche.
Magari, al tempo stesso, recuperando quella indispensabile dose di esperienza, gettata a mare in quattro e quattr’otto per un rinnovamento da perseguire ad ogni costo, in una deleteria esaltazione dell’inesperienza quale qualità politica primaria. Abbiamo visto i risultati con l’occupazione del potere -lo dice la relazione della relativa Commissione di Inchiesta, non io- da parte di una “cricca” affaristica prima, con la quasi totale assenza di progettualità e coesione poi…
Ben inteso, il rinnovamento, specie in politica, è importante. Ma ogni passaggio deve essere graduale, sereno affinchè il travaso delle necessarie esperienze dalla vecchia alla nuova generazione sia reale e concreto.
Si chiuda questo brutto decennio di governi inadeguati. Si colga l’occasione di una ritrovata unità in quella sinistra moderna, moderata e socialista, l’unica che somiglia un poco alla “sinistra” di Clinton o di Blair, per ricostituire un governo realmente “braccio esecutivo” di una maggioranza politica, del suo programma e del suo progetto.
Lo stesso intervento di Pedini Amarti di ieri (clicca qui: https://giornalesm.com/san-marino-pedini-amati-chiede-una-verifica-di-maggioranza/) è la cartina tornasole più evidente di questa crisi politica ormai solo da formalizzare. “E’ determinante -sostiene giustamente il Segretario al Turismo- che le forze di Governo discutano di sviluppo e investimenti, non solo di DES e rinnovo del debito pubblico”. Ma quali sarebbero questi interventi chiave, risolutivi in termini di sviluppo e consolidamento economico delle casse pubbliche? Il termovalorizzatore? La tanto citata piazza finanziaria? Un piano capace di attirare in Repubblica piccole e mediograndi imprese straniere?
No… Secondo il Segretario di Stato, “tra i progetti di questo Governo per l’immediato futuro deve esserci la realizzazione della tratta del Treno Bianco Azzurro Città-Borgo Maggiore”, che permettere di creare “un’attrazione turistica senza eguali nel nostro territorio”… Se fossi su Facebook o Whatsapp, a questo punto, cercerei l’emoticons dell’omino che si porta la mano sul volto. Ma qui non esiste.
In ogni caso, questa presa di posizione di Pedini Amati conferma il male incurabile di questo esecutivo, diviso nella sua maggioranza e, ancor più diviso, nei suoi componenti, dove anziché perseguire tutti un progetto comune ognuno cerca di portare acqua al suo mulino. Tanto che chi è al Turismo indica come priorità il trenino. Certo, non un trenino qualunque: un trenino biancazzurro!
Dove può portare il Titano questo governo se non verso il baratro? Non è questione di competenze dei singoli ministri -non mi permetterei di giudicarli- ma se 8 Einstein lavorassero insieme, ognuno in camere stagne, magari in competizione uno con l’altro, che uscirebbe poi fuori quando i vari provvedimenti dovessero unirsi in un progetto globale?
Ecco perchè questo governo prima formalizza la crisi insuperabile in cui è piombato, meglio è. Per il Paese; per i partiti che lo compongono e sostengono; per il futuro della comunità sammarinese.
Enrico Lazzari
