C’era un tempo in cui tutto era permesso e tutto era possibile: lasciare il lavoro in fabbrica e farsi assumere nella PA per andare in pensione con gli ultimi 5 anni di stipendio; ottenere un posto banca (ovvero assicurarsi un miliardo delle vecchie lire nell’arco della vita); fare accordi politici per rimanere in Congresso e andare in pensione con lo stipendio da Deputato (ora si chiamano Segretari di Stato); elargire stipendi a bidelli e uscieri che in Italia non prendevano neanche i professori (il resto andava di conseguenza); ottenere rinnovi contrattuali anche con due punti in più rispetto a quelli chiesti dal sindacato. Sembra una favola, ma era realtà.
C’era un tempo in cui i vertici della politica erano tutti ricchi come nababbi; in cui il Congresso di Stato funzionava come il Cda di una società anonima; in cui tutto si poteva vendere e tutto si poteva comprare perché i soldi garantivano il potere e il potere garantiva i soldi. Il tribunale chiudeva un occhio, magari tutti e due.
Avendo i giusti contatti, si poteva avere qualsiasi licenza, aprire banche e poi se le cose andavano male, farsi acquistare da qualcuno che prendeva i soldi a prestito da un’altra banca, o dallo Stato, senza necessità di ridarli indietro. Si potevano costruire capannoni ovunque, magari con i benefici di legge grazie alla protezione del Santo in Congresso, e poi venderli a qualche società straniera e guadagnare miliardi di lire. Insomma, questo era il sistema, praticato da tutti: DC, PSD, PS, AP, insieme alle varie correnti e controcorrenti. Il progetto politico di tutti era arrivare alla “mangiatoia” e poi foraggiare i propri elettori.
Si pensava solo all’oggi, mai al domani. Non si investiva in tecnologia, in infrastrutture, in cultura, in formazione, ma solo nei furbetti. Per questo il paese è rimasto indietro. Per questo sono saltati i rapporti internazionali. Finché è arrivato il governo Adesso.sm che ha dato la mazzata finale, lasciando ai posteri lo sfascio delle istituzioni e un debito astronomico.
Poi ci meravigliamo che le cose non vanno? Che non ci sono più i soldi per le pensioni? Che le bollette rincareranno del 100% e anche più? Per forza, quando i soldi c’erano, nessuno aumentava mai le bollette, tanto copriva tutto Pantalone. Le pensioni: massì, ci penseremo. Anche perché quei due Segretari di Stato che le hanno fatte, non sono stati rieletti. La lista dei privilegi (sempre rivendicati come diritti) è molto lunga.
Farmaci, analisi di tutti i tipi, interventi chirurgici eseguiti da grandi specialisti: tutto gratis. L’ISS non provvedeva a riscuotere neppure le rivalse (decine e decine di milioni persi così, per sport), tanto chissenefrega… Scuole gratis, libri gratis, trasporti gratis, parcheggi gratis. Le tasse: pagate o non pagate, non ci guardava nessuno.
Adesso scopriamo che la coperta è troppo corta. Anzi che non c’è più neanche la coperta. E chi si lamenta? Quelli che i soldi li hanno avuti prima e ancora li hanno più di tutti. Sono quelli che pretendono che paghi tutto lo Stato (come faceva un tempo). Ma alla fine lo Stato è fatto di cittadini, tra i quali la maggioranza è sicuramente costituita da quelli con i redditi medio bassi.
Se possiamo permetterci qualche considerazione, diremo che non si migliorano le cose con uno sciopero generale, né con critiche scialbe come quelle lette sui giornali a proposito della riforma delle pensioni. È una riformina. Non risolve le situazioni future. Certo che non le risolve, perché non abbassa le pensioni e non introduce il sistema retributivo. Così si sarebbe risolto tutto. Ma sarebbe scoppiata la rivoluzione. Il governo si è accontentato (si fa per dire) di mettere in equilibrio un disavanzo progressivo tra contributi versati e pensioni erogate, per evitare che fra due o tre anni si verifichi il default.
Il nodo bollette. La situazione è tragica ovunque. In Italia e in altri Paesi sta diventando terribile. San Marino finora si è salvato con alcuni accorgimenti finanziari che lo hanno messo al riparo per qualche mese. Adesso che sono stati decisi i rincari, bisogna però che lo Stato decida anche i risparmi, magari spegnendo qualche luminaria e razionalizzando il riscaldamento negli edifici pubblici. Non solo, ma per quanto possibile intervenga per quelle fasce di popolazione più bisognose. Ci sono ragazze con figli, che guadagnano pochissimo. Ci sono anziani soli, magari malati, che hanno bisogno di aiuto. Ci sono un centinaio di famiglie veramente disagiate, alle quali non può mancare il sostengo. Ecco, a nostro parere, l’aiuto va indirizzato in maniera mirata.
Per il resto, ci rifugiamo nella banalità dei vecchi proverbi: bel tempo e brutto tempo non durano tutto il tempo. Ma nel frattempo sarebbe utile imparare qualcosa.
a/f