Cambio ai vertici per l’Ordine dei medici e degli odontoiatri: durante l’Assemblea degli iscritti del 12 marzo verranno presentate le candidature per il direttivo, formato da 5 membri.
Spicca la figura del dottor Agostino Ceccarini, col quale abbiamo fatto una interessante chiacchierata.
Dottor Ceccarini, quali sono le priorità più impellenti e le questioni ancora irrisolte?
“Il problema principale è oramai la difficoltà a reperire personale medico per coprire i servizi di molte Unità operative dell’ISS , sia attraendo personale medico esterno che, mi consenta, cercando di mantenere quello già in servizio presso l’ISS. Questo determina, in numerose circostanze, un sovraccarico di turni e reperibilità lavorative del personale in servizio, quello che in gergo è chiamato burn-out, riferitomi da molti colleghi, mentre sulle liste di attesa , che risentono di queste dinamiche, mi pare ci siano interpretazioni e numeri già pubblicati”.
Che cosa ha intenzione di fare in concreto?
“Abbiamo già iniziato a lavorare con il precedente direttivo dell’ordine dei medici, che si è dimostrato attento e perfettamente a conoscenza delle criticità, su alcuni aspetti che sono oramai sostanziali per determinare una inversione di rotta rispetto alla ridotta attrattività del nostro sistema rispetto al reperimento di personale medico; per questo motivo è stata istituita la commissione pensioni, che ho avuto l’onore di dirigere, che ha portato dei primi risultati positivi, devo dire grazie anche alla sensibilità sull’argomento dimostrata in questa occasione dalle istituzioni. Il lavoro, tuttavia, è appena iniziato; è stato fatto un primo passo al quale devono, per forza di cose, seguirne altri, ancora più importanti e determinanti per le sorti dell’ISS. Per questo motivo ho deciso di presentare la mia candidatura alla presidenza dell’ODM , per dare seguito a quanto iniziato dal Direttivo precedente e dalla commissione pensioni da esso istituita”.
A proposito dell’ormai annosa questione pensioni e totalizzazione dei periodi di lavoro svolto in più Stati. Si risolverà con la conclusione del processo di associazione alla Ue?
“Le istituzioni ci rassicurano. L’incontro avuto come commissione pensioni su questo argomento con le organizzazioni sindacali fanno emergere qualche dubbio, in particolare sulla retroattività di un eventuale provvedimento legislativo in tal senso. Bisogna mantenere alta l’attenzione su questo argomento che è determinante, direi essenziale”.
Secondo lei il Titano è attrattivo? E’ possibile avere qui delle eccellenze?
“Ci sono state eccellenza straordinarie nella nostra sanità; una per tutte il compianto dott. Soragni. Secondo me è possibile avere nuovamente eccellenze di questa portata nel nostro sistema sanitario, al di là della nostra evidente modesta casistica che è legata ai numeri piccoli della nostra realtà. Bisogna, tuttavia, creare i presupposti perché ciò avvenga, in primis lasciando che siano i sanitari che vivono la realtà e le problematiche della cittadinanza giorno per giorno sul campo a suggerire dove esistono i margini per una crescita reale e significativa del sistema salute e dove investire nella formazione, destinando le risorse necessarie.
In questo senso un organo di larga rappresentanza come l’Ordine dei medici e degli Odontoiatri, con tutti i suoi iscritti, penso e spero possa avere voce in capitolo, portando alle autorità che prendono le decisioni, le considerazioni e l’esperienza dei professionisti che lavorano ogni giorno per la sanità del nostro Paese”.
Altra situazione di fondamentale importanza è la formazione in ambito sanitario. Si muove qualcosa?
“Sono state fatti alcuni accordi con le Università, penso al corso di alta specializzazione per la comunicazione medico-paziente ed altri.
E’ stato organizzato un corso di ecografia Point of Care US per i MMG.
E’ stata finalmente portata a regime la norma sugli ECM, grazie all’attenzione del precedente Direttivo dell’ODM e dell’Authority sanitaria.
E’ recente la notizia dei posti riservati ai sammarinesi nell’Università Privata Cattolica Sacro cuore a Roma per il corso di medicina in inglese.
Tuttavia, lo Stato garantiva 300 mila euro all’anno per le formazione, oggi ridotto a 250 mila…
Molto, quindi resta da fare, anche in termini concreti; l’ODM si farà carico, come in passato, di farsi promotore di iniziative e aggiornamenti con ECM per i sanitari”.
Possiamo torniamo sulla carenza di medici, collegando magari il problema a pensioni e libera professione?
“Questo, come già detto, è il tasto più dolente. E’ improcrastinabile una revisione completa del sistema previdenziale per quanto riguarda il personale medico. La commissione pensioni ha già espresso la necessità di mettere mano sia al calcolo per il riscatto degli anni di laurea sia alla questione dell’eliminazione o almeno della revisione del tetto pensionistico. L’ODM si dovrà , a mio avviso, fare promotore in ogni sede di ricordare la presenza di questa criticità , sperando di riuscire a dare un contributo per mettere mano, con provvedimenti concreti, a questa che è una vera e propria spada di Damocle per il reperimento e anche per la fidelizzazione di personale medico nell’ISS ; è chiaro che non si può pensare che una parte sostanziale della busta paga dei medici – che ricordo hanno una carriera lavorativa breve poiché il corso di studi e di specializzazione dura, se tutto va bene, 12 anni – sparisca letteralmente al momento del conteggio dei contributi versati a fini pensionistici. Non si può neanche pensare di risolvere il problema allungando la carriera lavorativa dei medici sino a 70 anni e oltre. La pensione maturata all’età della pensione di vecchiaia (ad oggi 66 anni, ndr) deve essere rapportata a quanto versato , non penalizzata, come è oggi, in modo veramente ingiusto. I diritti sono diritti, c’è poco da dire. Abbiamo oramai esempi numerosi ed eclatanti di personale medico che se n’è andato dopo poco tempo o che, vincitori di concorso, non si sono neppure presentati a fronte di un sistema previdenziale così penalizzante. Le pensioni, a parità di versamenti, devono essere almeno equivalenti a quelle previste in Italia ed anche l’attività in libera professione, anche per i pensionati, deve essere regolamentata in maniera per lo meno analoga a quella della realtà Italiana.
Altrimenti il problema della carenza dei medici, per carità strutturale ed universale, tuttavia reale e già così impattante nella nostra realtà, sovrapposto alla richiesta sempre più consistente di prestazioni sanitarie da parte degli utenti, diventerà non più gestibile ed il costo della sanità nel suo complesso, magari in mano ai gettonisti o convenzionati a contratto, porterà il sistema salute e le spese ad esso correlate fuori controllo, con sullo sfondo il tema delicato della sanità privata.
Questa è una realtà ineludibile che ogni giorno viene rappresentata dai medici che lavorano all’ISS e sulla quale il nuovo Direttivo dell‘ODM che si costituirà a breve dovrà prestare la massima attenzione e dare suggerimenti e pronto riscontro”.
Soddisfatto delle conduzione della sanità e dell’ospedale negli ultimi anni o si poteva fare di più?
Lei sa che questa , come dipendente ISS, è una domanda alla quale non posso rispondere…”.
David Oddone
(La Serenissima)