Interpellanza presentata dal consigliere Elena Tonnini, Rete, per conoscere i dettagli della privatizzazione della Centrale del Latte.
Risponde Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Si allega copia del piano industriale presentato dai signori Bernardi di Valform. Quanto all’acquisizione di macchinari i titolari della ditta Valform hanno compiuto recentemente un sopralluogo e verificato che la maggior parte degli stessi siano obsoleti e non più rispondenti ai moderni standard di sicurezza.I titolari di Valform provvederanno dunque autonomamente all’acquisto di tutti i macchinari, moderni e in grado di assicurare in tutto la conformità alla normativa comunitaria, e formuleranno a breve una proposta in merito ai macchinari attualmente presenti in loco (…). L’avviso di presentazione di manifestazione di interesse e la delibera del congresso di Stato sono state pubblicizzate a San Marino nei confronti dei soggetti esterni che avevano evidenziato in precedenza in qualche modo un eventuale interesse all’acquisizione della centrale. La ditta Valform è entrata in contatto con la realtà sammarinese per tramite del presidente del Consorzio Terra di San Marino. Ha preso contatto con la segreteria di Stato a scorsa estate manifestando un interesse all’acquisto della centrale del latte. Prima di procedere al bando si è cercato di coinvolgere tutte le realtà sammarinesi che avrebbero potuto essere interessate all’acquisizione. Se l’obiettivo comune è di favorire la realizzazione di una filiera lattiero-casearia sammarinese, ci parrebbe essenziale che tutti contribuissero a tal fine. Altrimenti ci troveremmo prodotti a marchio sammarinese fatti con latte non sammarinese. Sono in corso trattative fra i soggetti interessati alla vicenda per individuare la migliore soluzione per tutti. In ogni caso la zona bianca resterà solo per ulteriori 4 anni, per poi scomparire definitivamente. Lo Stato è disposto a intervenire in un accordo a tre in cui si renda garante di impegni che possano tranquillizzare i produttori di latte. E’ in corso una trattativa per la tematica dei dipendenti, proprio per definire il numero degli stessi che resterà alla centrale e coloro che dovranno invece essere ricollocati. Stiamo lavorando affinché un buon numero possa restare alla Centrale. Il governo ha deliberato che l’edificio non è stato e non sarà messo a norma da parte dello Stato. Durante l’estate sono stati eseguiti solo i lavori di puntellamento per consentire la prosecuzione dell’attività ancora per qualche mese. Le autorità hanno eseguito sopralluoghi di recente e ne compieranno ogni 15 giorni e hanno comunicato alla sottoscritta che la centrale resta al momento agibile, certamente per alcuni mesi ancora. Il governo sta lavorando affinché venga garantita la continuità della produzione senza interruzione alcuna e allo stesso tempo affinché l produzione possa essere spostata in locali idonei in tempi brevi. L’immobile è in uno stato di avanzato degrado. E’ verosimile che sarà demolito e ricostruito. Lo Stato non ha provveduto a redigere alcun preventivo delle spese in quanto saranno totalmente a carico dell’aggiudicatario che avrà diritto a detrarle dal canone di locazione fino ad un importo massimo di 500 mila euro. Nel frattempo si intende procedere all’installazione di due prefabbricati attigui alla centrale, di cui uno a carattere temporaneo, per non interrompere la linea produttiva di nessun prodotto. Il governo non esclude l’idea di serate nei Castelli per informare la popolazione”.
Dire.it