Circa 115mila euro per farsi assistere dalla Banca Mondiale “nel processo di individuazione, valutazione e comprensione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo”. È quanto ha disposto il governo nella seduta del 27 gennaio scorso con la delibera numero 17 autorizzando la spesa di 121mila dollari per un “contratto di assistenza da parte di Banca Mondiale per la definizione del National Risk Assessment in materia di antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo”. Si tratta di una decisione presa sentiti i riferimenti dei segretari di Stato alle Finanze e agli Esteri e in ragione anche della precedente delibera (la numero 15 del primo settembre 2014) relativa alle “disposizioni del governo rispetto al National Risk Assessment in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo” dove appunto si decideva di “fare ricorso alla metodologia della Banca Mondiale nel processo di individuazione, valutazione e comprensione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo per la Repubblica”.
In quella occasione (segretario era ancora Claudio Felici) il governo aveva autorizzato il segretario alle Finanze a “procedere alla negoziazione delle condizioni economiche del contratto di servizio con l’International Bank for Reconstruction and Development”.
E così il governo preso “atto dell’avvenuta negoziazione e delle condizioni economiche concordate” ha autorizzato il segreta- rio di Stato per le Finanze e Bilancio “alla sottoscrizione del contratto” per 121mila dollari “corrispondente ad un controvalore in euro, tenuto conto delle possibili oscillazioni del cambio, di circa 115.000 euro”. San Marino Oggi