Ieri in un’intervista rilasciata a questo giornale l’ex consigliere della Dc Marco Gatti ha detto a chiare lettere che chi oggi si presenta come salvatore della patria si è di fatto lasciato fregare dalla cricca. Il che ha significato far correre al Paese il rischio gravissimo di essere colonizzato da potentati esteri. Che ciò sia accaduto per mancanza di competenze e incapacità è solo la più cauta delle ipotesi. E’ pur vero che gli ex membri della maggioranza hanno avuto più e più volte la possibilità di redimersi e aprire gli occhi. Invece le ex opposizioni che hanno visto e capito tutto subito, sono state condannate a diventare tutte cassandre che hanno profetizzato la catastrofe ma a cui nessuno ha voluto dar retta prima che fosse troppo tardi. Le ex opposizioni non erano le sole a mettere in evidenza quel che stava succedendo, ciononostante si è continuato a voler strenuamente difendere l’operato di chi era stato mandato a distruggere il sistema bancario e finanziario di San Marino. Un po’ quello che sta succedendo ancora in questi giorni con la giustizia. Evidentemente oltre all’incapacità c’è anche qualcosa d’altro. Che fa paura. Tanto per chiarire come certe cose fossero note anche fuori dai nostri confini, giova rileggere alcuni passaggi di un articolo apparso ad aprile sulle pagine de Il Sole24Ore. “Per cominciare – scrive Stefano Elli – a San Marino, Confuorti aveva un rapporto privilegiato con Banca Cis, istituto riconducibile al’imprenditore Marino Grandoni, che la controllava insieme a Daniele Guidi, attraverso due holding Lussemburghesi, la Leiton e la Gleinor sede in rue Jean Piret 1. Stesso indirizzo di un’altra holding, la Lupercale, amministrata da un economista un po’egiziano e un po’ svizzero, Wafik Grais. Dicono che il mondo sia piccolo. Ed effettivamente dove ritroviamo Grais nel 2016? Alla presidenza della Banca centrale di San Marino, predecessore di Tomasetti. Affiancato da un ex Banca Mondiale, Lorenzo Savorelli, direttore generale della stessa banca. Che tipo di rapporti aveva Confuorti con Banca Cis e con Banca Centrale (gestione Grais Savorelli)? Molto intensi”. Possibile che uno navigato come l’ex consigliere Morganti che ancora oggi ha l’ardire di candidarsi tra le fila di Libera non si sia accorto mai di nulla? Ecco cosa dichiarava ancora nel febbraio 2018 intervistato da Giovanni Zonzini sulle pagine di Super. “E’ noto che sono sempre stato un grande sostenitore dell’allora presidente Wafik Grais e ritengo che la sua posizione debba essere separata dal gruppo Confuorti […]. E’ sempre lui, Grais, l’uomo – sempre trasparente – che ha voluto l’aqr”. Chi come Morganti si è dato molto da fare per liquidare le denunce delle ex opposizioni e metterle a tacere è stato l’ex consigliere di Rf Giorgetti che a commento degli allarmi circa le infiltrazioni di Confuorti nel 2017 disse: “Una serie di complotti poco credibili messi in piazza da mesi e che hanno in comune la volontà di frenare il cambiamento per salvaguardare interessi non più accettabili”. Stendiamo un velo pietoso sulle parole di Marina Lazzarini che scommetteva proprio su persone ‘serie’ come Savorelli e Grais per il rilancio di San Marino. La storia di questa infausta legislatura, la peggiore di tutte, è già scritta. Aveva ragione Oriana Fallaci quando sosteneva che un giornalista è uno storico perché scrive la storia nel momento in cui avviene. Sarà per questo che la prima azione distruttiva di questa legislatura è stata quella di chiudere un giornale, il più storico di San Marino. A quel punto la storia avrebbero potuto scriverla direttamente loro. Gli è andata male.
fonte: Super!