Si preannunciano torridi i mesi al Tribunale di San Marino. In questi mesi entrerà nel vivo il lungo nastro di procedimenti penali che si incardinano cronologicamente in una fase assai critica della vita della piccola Repubblica del Titano. In un intreccio di rapporti che hanno visto parti della politica, della giustizia, delle autorità monetarie e della finanza locale ed internazionale concorrere a comportamenti che, dopo lunghe indagini, sono approdati ora al vaglio dei giudici sammarinesi. Saranno questi ultimi, dunque, a stabilire se l’ex direttore generale della Banca centrale di San Marino, Lorenzo Savorelli, abbia o meno contribuito, insieme ad altri imputati, alle decisioni relative all’acquisto da parte della Banca centrale di titoli illiquidi e privi di rating quali i Credit Suisse Demeter 15/23 e e i Demeter Inv 14/21 per oltre 43 milioni di euro a favore della lussemburghese Advantage di Francesco Confuorti (procedimento 500/2017)
e se corrispondano al vero (procedimento 626/2021) le tesi dell’accusa che ritengono plausibili le ingerenze e le pressioni effettuate dallo stesso Confuorti sui vertici della Banca Centrale di San Marino, oggi presieduta da Catia Tomasetti, partner dello studio Bonelli Erede e costituitasi parte civile.
E saranno, di nuovo, i giudici (procedimento 673/2020) a stabilire se effettivamente i provvedimenti di commissariamento prima e di liquidazione poi, attuati dai vecchi vertici della Banca centrale nei confronti di Asset Bank, fossero finalizzati a favorire la banca principale concorrente di Asset cioè il Credito industriale sammarinese di Marino Grandoni.
E ancora i giudici stabiliranno se è vero che l’ex dg e ad del Cis Daniele Guidi mise in atto operazioni apparentemente in Pronti contro termine per raggirare l’Iss, Istituto per la sicurezza sociale sammarinese (procedimento 410/2019).
Così come stabiliranno se corrisponde a verità che l’ad del Cis pose a garanzia di operazioni effettuate con banche all’esterno di San Marino asset di proprietà dei clienti del Cis a loro insaputa e senza la loro autorizzazione (procedimento 416/2019).
Ma ai giudici del Titano toccherà pure l’ingrato compito di stabilire se il commissario della legge (carica corrispondente al sostituto procuratore della Repubblica) Alberto Buriani, si sia effettivamente macchiato dei reati per i quali è stato rinviato a giudizio in tre distinti procedimenti penali (384/2021, 462/2020 e 437/2021) reati quali omissione di atti d’ufficio, abuso aggravato di autorità e interesse privato in atti d’ufficio. Il tutto avvantaggiando, di nuovo, il Cis.
Stefano Elli, Il Sole 24 ore (articolo del 10.04.2023)