E’ invece indispensabile che la politica, tutta la politica, abbandoni il clientelismo e abbia una visione strategica e organica della sua organizzazione universalistica e gratuita.
Purtroppo, mancano le linee guida, manca la volontà di eliminare le liste d’attesa, manca l’indirizzo di fondo di ritornare ai principi sui quali è stato impostato l’Istituto per le Sicurezza Sociale nel 1955.
In concreto, non si vuole rilanciare la sanità pubblica e si vuole continuare la “scivolata” verso la sanità privata, con grande giubilo delle compagnie di assicurazione e future nonché tardive lacrime delle famiglie.
Tre sono i pilastri sui quali si dovrebbe organizzare una sanità pubblica di alto livello: informazione, prevenzione, cura. Non bisogna mai perdere di vista la vita sempre più lunga e problematica, nonché la fragilità giovanile di fronte ad una realtà e un futuro disseminato di incertezze e di scarse speranze.
La sanità pubblica e la salute dipendono naturalmente dalla politica e dalla gestione di chi la amministra. E’ pertanto necessario che i cittadini si sentano pienamente coinvolti nel sostegno e nella difesa del nostro sistema sociale che assicura a tutti le cure mediche e che è un baluardo di democrazia e di uguaglianza. E’ necessario che i cittadini si difendano dai tentativi di privatizzazione e di trasformazione in un modello “americano”, nel quale chi ha i soldi si cura e chi non li ha si arrangia. E’ quanto mai opportuno che i cittadini non si rassegnino a ripiegare sul privato a pagamento e che aprano una vertenza sanità con l’appoggio delle forze sociali e di quelle politiche progressiste.
La sanità pubblica è fondamentale per il presente e per il futuro del Paese.
Emilio Della Balda