Per uscire dagli effetti negativi prodotti dalla crisi economica iniziata ormai dieci anni fa, una volta riallineato il nostro Paese alla comunità internazionale sul piano legislativo, sarebbe stato necessario adottare un cambio di passo che, tenendo conto della nuova realtà, portasse a svolgere un esercizio al quale non eravamo abituati: vendere il “prodotto” San Marino nel mondo.
Sono cambiati nel frattempo diversi governi ma tutto procede nel segno di una disarmante e stagnante continuità.
Le risorse dello Stato si sono così affevolite e ora si cerca di correre ai ripari frugando il più possibile nelle tasche dei cittadini sia in modo diretto che indiretto. È di questi giorni il confronto aperto fra governo e sindacato sulla riforma pensionistica.
Lì c’è un bel gruzzolo che fa venire mille voglie ai nostri governanti, tanto è vero che la Csu fa sapere che l’approccio della riforma previdenziale non può essere di natura ragionieristica.
Pensare di risolvere così i problemi di cassa è semplicemente un miraggio, per di più assai pericoloso.
Infatti questo è il modo più rapido per abbassare il potere di acquisto dei pensionati, che oggi fungono anche da vero e proprio ammortizzatore sociale, assestando forse il colpo definitivo all’economia sammarinese.
Quindi, occhio, perché con i miraggi non si va lontano!
Augusto Casali